Regia di Mauro Santini vedi scheda film
Momenti di un inverno: immagini casalinghe, città buie, la quiete, la pioggia. Tutto in attesa di una nuova estate.
"Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla": Ennio Flaiano, Diario degli errori. Il regista Mauro Santini (già un altro corto e due lungometraggi all'attivo) parte idealmente da questo aforisma per girare i 15 minuti appena di Attesa di un'estate (frammenti di vita trascorsa), breve film senza parlato che racconta per immagini la spasmodica tensione delle altre tre stagioni nei confronti di quella estiva. Si tratta in realtà di una citazione che nobilita eccessivamente un lavoro di poche pretese, nostalgico per scelta più che per un preciso motivo logico (di tanto in tanto compaiono vecchie fotografie, senza una ragione comprensibile), architettato in apparenza senza una ferrea struttura, girato quasi per caso insomma. E montato di conseguenza. Nelle intenzioni dell'autore doveva trattarsi di un film di maggiore lunghezza e dedicato all'intero arco di un anno di vita; francamente viene da pensare che le cose non sarebbero poi cambiate di molto, anche raggiungendo un simile obiettivo. Santini è qui anche sceneggiatore, montatore e produttore. 3/10.
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