Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Questo Sordi ce lo meritiamo ancora.
Un film spartiacque tra il Sordi classico che è stato è il Sordi cinico e volgare che sarà da qui in poi. L’attore, qui anche regista e sceneggiatore, dice la sua sui rapporti di coppia e la stabilità delle relazioni sentimentali. Contrario al divorzio nella forma intrattiene nella sostanza diversi rapporti extraconiugali che lo portano ad avere una vita sessuale molto frenetica. Questo non gli impedisce di assumersi le proprie responsabilità non solo familiari riuscendo a non deludere nessuno. Ogni giorno una compagna da accontentare e un parente di questa da sostentare economicamente. Il nostro paga per fare la vita che ha scelto di fare per non avere legami formali con le sue donne senza mai divorziare dalla propria moglie. I figli che siano legittimi, naturali o acquisiti devono essere trattati sullo stesso piano aiutati a sistemarsi nel sacro vincolo del matrimonio. Il nostro mette in pratica l’assunto che la monogamia non è la condizione naturale dell’uomo senza però arrivare alla rottura definitiva di tale rapporto quasi come se tale vincolo evitasse, una volta sciolto, di poterne legare un altro e tornare al punto di partenza. L’ipocrisia è talmente scoperta che sembra sparire tra un inizio da documentario e un finale veramente libero. Quello che comincia a mostrarsi è un certo maschilismo temperato qui da una recitazione trattenuta rispetto a quello che verrà e da una sfrontatezza nei rapporti umani fatta a fin di bene di una generosità poco tipica di un borghese pronto a spartire le sue risorse.
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