Regia di Ignas Jonynas vedi scheda film
Paramedico esemplare, per nove anni consecutivi premiato come il migliore del suo ospedale, Vincentas è solerte, coraggioso, dedito alla causa. E malato, più di qualsiasi paziente gli passi per le mani. Giocatore compulsivo, scommette letteralmente su qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Quando i suoi debiti iniziano a farsi pesanti, s’inventa una bisca fra colleghi complici, puntando su ciò con cui lavorano ogni giorno: le vite dei pazienti. Il sistema di scommesse è complesso quanto efficace:?in base alla causa del decesso si vince una somma più o meno alta e la febbre del gioco dilaga. Ne farà le spese Ieva, infermiera sedotta da Vincentas ma troppo integra per partecipare all’azzardo, proprio lei che più di tutti avrebbe bisogno del denaro per curare il figlio. Parabola crudissima di corruzione e redenzione, l’opera seconda del lituano Jonynas mette in scena un microcosmo di cinismo insuperabile, metafora smaccata della religione del soldo che assale come uno stato febbrile i paesi dell’ex Unione Sovietica. La regia pedina i suoi interpreti e il marciume che li agguanta inesorabilmente, salvo poi eplodere in eccessi che estetizzano la bruttura e portano al parossismo la crudeltà di fondo. Manicheo nel disegno dei personaggi, lo script non si cura del realismo psicologico e prende i contorni di un racconto morale privo di sfumature, coraggioso ma talvolta quasi telefonato, dove i due protagonisti si scambiano dolorosamente i ruoli di carnefice e martire.
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