Regia di Benoît Jacquot vedi scheda film
Film privo di spessore con una sceneggiatura improbabile, ma con un cast di tutto rispetto. Non c’è analisi psicologica e non c’è neppure impatto emotivo. E’ un film che tratta di passione e non di amore (che dovrebbe essere tutt’altra cosa da quella rappresentata per giustificare la decisione “estrema” presa nel finale dai due protagonisti). Marc, dopo l’appuntamento mancato, non pare per nulla provato dall’occasione svanita, ma s’impegna anima e corpo a rincorrere l’ennesima sottana che fatalmente è quella della sorella di Sylvie con la quale sorella convolerà a giuste nozze. Dopo anni i due nottambuli d'inizio pellicola si rivedono e il loro profondo e ispirato amore si manifesta unicamente in un accoppiamento nel deposito attrezzi senza una parola. Da qui all’epilogo è un soffio! Una delusione filmica totale su tutti i fronti e solo la Deneuve, unica alla quale il regista e sceneggiatore sembra dare un minimo di spessore emerge, da grande attrice quale è, mettendoci unicamente il suo talento. Film per i sostenitori del colpo di fulmine che, nella fattispecie, è colpo di sesso. Deludente. Del tutto incomprensibile la determinazione in ambito lavorativo dello sciupafemmine Marc ma forse qui il regista ha voluto (ma su tale intenzione non ci giurerei) contrapporre questa rigorosità alla totale insicurezza in campo affettivo. Se fossi una femmina un uomo così lo terrei a duecento chilometri!
Dimenticavo! A circa metà film si ode anche una profonda voce narrante fuori campo la cui utilità è nota solo al regista che forse si è tardivamente accorto dell'esilità di sceneggiatura e ruoli.
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