Regia di Benoît Jacquot vedi scheda film
VENEZIA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA - CONCORSO
Giri di vite: incontri casuali che segnano la vita; ma in modo indiretto, tornando a presentarsi in diversi momenti cruciali della propria esistenza, condizionando anche i destini di chi ha accettato di divenire parte della tua stessa quotidianità.
Marc è un funzionario dell'ufficio delle entrate vicino ai cinquanta che una sera, nel perdere un treno, incontra casualmente una donna affascinante di nome Sylvie. Cenano e discorrono assieme rivelandosi ed aprendosi reciprocamente, ripromettendosi di rivedersi a Parigi dopo qualche giorno. Lei arriva puntuale nel luogo concordato; lui no, ma senza colpe dirette, solo per una casualità del destino: la stessa che gli farà incontrare un'altra donna, Sophie, che diverrà sua moglie. Peccato che quest'ultima altro non è se non la sorella della prima, che, nonostante tutto, rimane sempre il desiderio inespresso dell'uomo, l'ossessione perfetta ed appagante, tra l'altro segretamente ricambiato dalla stessa Sylvie, segnata per questo da rancori e sensi di colpa lancinanti.
Intrighi di famiglia che si complicano quanto la madre scaltra delle due sorelle capisce tutta la situazione, mentre Marc, sofferente di cuore, deve affrontare un difficile caso di evasione che coinvolge il sindaco della loro cittadina.
Benoit Jacquot punta all'intrigo sentimentale e familiare, azzeccando tutto il cast, in cui brilla su tutti una Gainsbourg che abbaglia col suo volto stropicciato ed asimmetrico, sgraziato ma davvero molto seducente, e che ci rende più comprensibili ed umanamente condivisibili i tormenti amorosi opportunamente colti ed espressi da un bravo Poelvoorde che qui tocca punte drammatiche per lui decisamente inusuali .
Ma la storia nel suo insieme, vecchia come la civiltà umana, è macchinosa e scipita, incerta e zoppa, e fa soffrire personaggi meno appariscenti e costruiti come quello della pur brava Chiara Mastroianni, ingenua ed inerte lungo tutta la pellicola, e alla quale verrebbe da suggerirle qualcosa, al rparo dall'altra parte dello schermo, visto che è l'unica a non aver capito nulla dell'intrigo familiare che la circonda. Un film fiacco nonostante un sottofondo musicale tutto trombe e colpi di scena, costruito con una certa astuzia per creare di porre le basi per una sensazione di attesa o di tragedia annunciata, che non riesce tuttavia mai veramente a convincere.
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