Regia di Jim Drake vedi scheda film
Non si può certo pretendere che la serie "Scuola di Polizia" possa continuare ad essere interessante, vista l'esagerazione con cui ha proposto un episodio dopo l'altro. Di solito, le saghe che si compongono di tre film cominciano ad essere già vaste; qui si perde il concetto della misura, dato che si è arrivati addirittura a sette. E' un peccato aver sprecato un'idea di partenza che funzionava: tutto sa molto di minestra riscaldata, e se non fosse per Guttenberg (Mahoney), Bayley (Harris), Graf (Tackleberry) e Goldthwait (Zed) questa pellicola sarebbe un disastro. Invece, grazie a costoro e ad un ritmo che impone una successione frenetica di gag, Drake riesce a non affondare del tutto: bisogna ammettere che le risate non mancano, anche se a volte forzate. In definitiva, meglio del terzo episodio. Ma parliamo di un film appena sufficiente...
E' un punto debole: il tema di partenza è la proposta del progetto C.O.P. e l'altro tema fondamentale è lo sviluppo che viene dato a questo progetto. Ma in mezzo non c'è alcun ordine narrativo, è tutto costruito in modo da mettere in successione rapida una serie di scene comiche e di battutine in gran parte già viste nei precedenti episodi (una su tutte, l’entrata di Harris e Proctor nel locale gay). Storiella un po' debole, quindi...
Musiche sentite e strarisentite, dato che sono sempre quelle fin dal primo episodio. Però bisogna ammettere che sono adatte...
Non apporterei sostanziali modifiche: cercherei solo di dare più spazio a Guttenberg, al suo ultimo film nella serie, ed a Tackleberry, di cui c'è sempre bisogno per divertirsi...
Mi chiedo come si faccia a parlare di un ruolo vero e proprio... La mitica Sharon - allora ventinovenne - si limita a prestarsi a quello che è poco più di un cameo: la si vedrà sì e no in quattro scene, e in momenti non fondamentali (essendo giornalista, non fa che prendere appunti). Inoltre, anche a livello di battute, ha ben poca fatica da fare: praticamente non parla quasi mai. Bellissima, stupenda, ma altamente ingiudicabile...
Grandissimo, immancabile. E' forse il personaggio più caratteristico, appena un gradino sopra a Tackleberry ed al grandissimo Zed: le sue imitazioni foniche di ogni tipo, oltre ad essere imperdibili, sono da vera antologia del cinema. Mi dispiace solo che sia abbastanza sconosciuto, avendo basato la sua comunque discreta carriera su film per la tv. Ma è un mito!
Anche lui non è certo un attore troppo conosciuto, ma può ben far comprendere il significato di "personaggio": grazie alle sue caratteristiche fisiche, che lo predispongono ad un certo tipo di recitazione e ad un certo atteggiamento, Bubba Smith è un personaggio televisivo, più che un attore. E' un po' come, anche se a livello diverso, per il grandissimo Bud Spencer, che, a differenza di Terence Hill, è un personaggio, e non un attore... In generale, lavora bene come al solito nei panni di Hightower, anche se questa volta non compare spessissimo sulla scena...
Bravo come al solito, il buon Mahoney. Forse però è leggermente sottotono rispetto ai suoi standard, anche se la sua simpatia, la sua gigioneria e la sua spavalderia restano immutate. Guttenberg è un attore che ha acquisito una certa popolarità soprattutto grazie ai film che ha girato nei panni di Mahoney, ma purtroppo per lui questa sarà la sua ultima presenza nella serie di "Scuola di Polizia": decise di prendere altre strade, ma senza grande successo. Non si può, in ogni caso, non ricordarlo con affetto per le sue interpretazioni di Carey Mahoney...
Anonimo regista che è sempre stato impegnato più che altro nelle serie tv. Una vera mano che dirige non si nota, forse anche per il livello di un film che non ha pretese se non quella di riuscire a far ridere almeno un po'. Tecnicamente non si nota nulla di particolare, se non alcune riprese balistiche e spettacolari nell'ultimo quarto d'ora, nella scena delle mongolfiere. Il resto rimane nel più completo oblio cinematografico... Dato che film.tv non lo chiede, mi permetto di scrivere spontaneamente due righe sull’interpretazione di Graf: il buon David dimostra come sempre di trovarsi molto bene nel ruolo del sergente maniaco delle armi Eugene Tackleberry, e sforna una buona interpretazione, riuscendo anche trasmettere simpatia grazie alle espressioni uniche in cui spesso si produce. Non finirò mai di dispiacermi per la sua prematura scomparsa, avvenuta nell’aprile del 2001 a nemmeno 51 anni...
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