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Scuola di polizia 3. Tutto da rifare

Regia di Jerry Paris vedi scheda film

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Ronaldo del '98 4ever

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La recensione su Scuola di polizia 3. Tutto da rifare

di Ronaldo del '98 4ever
4 stelle

Terzo capitolo di una delle saghe cinematografiche più celebri di sempre. Il livello generale resta sempre sul trash, ma in questo capitolo si percepisce un netto peggioramento rispetto al precedente. Un po' per la poca fantasia, e un po' per il tipo di soggetto, si comincia a divertirsi di meno. In effetti, la ricetta è sempre quella: la ridicolizzazione dei personaggi fatta tramite una serie di gag demenziali con i soliti protagonisti ed il riscatto di costoro come poliziotti nella parte finale. Insomma, niente di nuovo. Si fa apprezzare soprattutto per le presenze di Guttenberg, Graf, Winslow e Goldthwait (il quale avrà più spazio nel quarto episodio). Per nulla imperdibile...

Sulla trama

L'idea che sta alla base di tutto, e cioè la concorrenza tra le due scuole di polizia, non serve ad altro che ad offrire spunti per creare demenzialità. Sarebbe anche divertente, se non fosse la stessa roba vista nei due precedenti film...

Sulla colonna sonora

Le musiche rimangono sempre le stesse del primo film. Quindi vanno bene; anche perché ormai il tema principale di "Scuola di Polizia" è un mezzo cult...

Cosa cambierei

Darei molto più spazio almeno a Guttenberg, Graf e Winslow: è indecente che non si riesca a percepire il loro ruolo da protagonisti quali in effetti sono. E poi cercherei di portare qualche innovazione, perché sinceramente quello che di comico si vede è solo una riproposizione di qualcosa che è già stato visto...

Su Marion Ramsey

Davvero forte! E' sempre un piacere vederla nel ruolo della mite Hooks, che, quando si arrabbia, diventa una bestia ed usa sempre il suo tipico intercalare: "Mani in alto, sacco di merda!" Non è una grande attrice, ma per questo ruolo è simpatica ed adatta. Peccato che per un pelo non sia riuscita (o non abbia voluto) ad essere onnipresente nella saga: è infatti presente in tutti i film, ad eccezione dell'ultimo. La si ricorda comunque con simpatia…

Su Michael Winslow

Grandioso! Non ha tantissimo spazio, ma riesce, come sempre, a colpire con la sua inesauribile simpatia. Il suo personaggio è incredibilmente originale e tipico, grazie alle sue capacità di riprodurre qualunque tipo di suono - cosa che crea inevitabilmente situazioni comiche. Peccato solo che non gli sia stato dato molto spazio: un attore così in un film come questo dovrebbe sempre essere protagonista. Mitico!

Su David Graf

Come da attesa, il grande David non poteva deludere nei panni di Eugene Tackleberry. La sua mania per le armi e per la violenza continua imperterrita a manifestarsi in ogni occasione. Resta sempre unica la sua grande capacità espressiva, sprizzante soprattutto dal suo sguardo spiritato. Purtroppo, vale lo stesso discorso fatto a proposito di Winslow: anche lui non ha moltissimo spazio sulla scena, e non lo si vede poi troppo. Un vero peccato... Ma lo si ricorda comunque con grande affetto, sentimento diventato ancora più forte da quando il povero David è morto, nel 2001. Ciao David, eri un grande!

Su Bubba Smith

Straordinario! Se mancasse lui, sarebbe una grave perdita per la serie. Bubba Smith è sempre stato molto idoneo al ruolo di Moses Hightower, ma non solo per le sue capacità recitative (che non sono così imperdibili): è infatti aiutato dal suo spaventoso fisico, che misura in altezza più di due metri. Personaggio tipico, piacevole, divertente e molto simpatico...

Su Steve Guttenberg

Bravo e simpatico come sempre nel ruolo di Mahoney. Ma - inspiegabilmente - anche lui non ha molto spazio rispetto a quello che ci si aspetterebbe. Il film infatti si basa sulla quantità delle scene e sulla varietà dei personaggi piuttosto che concentrarsi sui protagonisti: cosicchè non c’è qualcuno che ha davvero più spazio degli altri. Guttenberg è in ogni caso l'attore ideale per interpretare un personaggio facinoroso, donnaiolo, amante degli scherzi e simpatico come Mahoney. Peccato che il quarto film sia l'ultimo in cui fa segnalare la propria presenza...

Su Jerry Paris

Arduo, tenere su buoni livelli il terzo episodio di una saga che ha già detto tutto. Ma Paris nemmeno ci prova. La sua regia è monotona, senza il minimo interesse, fiacca, priva di fantasia. E' ovvio che non possa risultarne un film apprezzabile, come in effetti non risulta. Tuttavia, Paris può consolarsi nel confronto con i successivi sequel, tra i quali non ve ne è nessuno davvero bello...

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