Regia di Hugh Wilson vedi scheda film
Indiscutibile cult anni ’80, “Scuola di polizia” si piazza di diritto nella storia del cinema comico demenziale per l’incredibile freschezza delle trovate, per i meccanismi perfettamente oliati, per un cast sorprendentemente all’altezza che ne hanno fatto un franchise vendibile eccome (pupazzi, linea scuola, cartoon di successo, spin-off televisivo)… Una innovativa sindachessa consente di arruolare veramente chiunque lo voglia nella prestigiosa scuola di polizia del tenente Harris e del comandante Lassard. Per i motivi più svariati provano il corso cittadini di ogni genere, con risultati quasi sempre pessimi. Eppure, quando per il motivo più banale della storia del cinema in città scoppia una rivolta, Mahoney, Tackleberry, Hightower, Hooks, insomma quelli che apparivano come i cadetti più inetti di sempre riescono a sedarla con coraggio e forza d’animo. Sul della scrittura il film è piuttosto approssimativo (basti pensare alla non meglio motivata legge della sindachessa o alla terribile rivolta che si risolve con l’arresto di un “presunto” capo-rivolta - come se il fermo dell’anonimo teppista bastasse per far smettere automaticamente gli altri) ed i meccanismi sono abbastanza banali, così come le situazioni e gli schemi narrativi che però fanno scuola (si pensi alla pellicola italiana dell’anno successivo “I pompieri”, quasi un clone da questo punto di vista), eppure la regia attenta di Hugh Wilson e la caratterizzazione geniale di alcune figure forse scontate, ma caricaturate ad arte, ne fanno un piacere per gli occhi. Alcune battute e situazioni sono notevoli, troppe davvero per essere citate esaustivamente; antesignano di un certo tipo di cinema macchiettistico in cui si segnaleranno saghe peggiori ma di grande successo come “Una pallottola spuntata” o “Hot shots!“ che da “Scuola di polizia” hanno ereditato stile e meccanismi. Divertimento puro.
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