Regia di Camilla Magid vedi scheda film
siamo all'interno di un collegio in tanzania. il maestro introduce i nuovi arrivati dicendone che sono uguali agli altri se non che hanno la pelle chiara. sono albini e vengono tolti alle famiglie perchè non è sicuro per loro stare lì. per il corpo di un albino vengono pagati anche 25000 dollari, che vengono poi rivenduti agli stregoni che ne fanno pozioni con parti del loro corpo che si dice per esempio arricchiscano le persone che le assumono. la regista decide di non soffermarsi più di tanto su queste crudeltà arcaiche eppure ancora radicate nell'epoca moderna, bensì punta l'obbiettivo spesso ravvicinato su uno di questi bambini, shida, e lo segue nel suo percorso scolastico e di crescita in mezzo agli altri bambini e soprattutto con alan, ragazzino nero con il quale è diventato molto amico. costretti a rimanere all'interno delle mure del collegio anche durante le vacanze o comunque al calare delle tenebre per sicurezza, l'occhio umano e filmico della regista si trasforma spesso in uno sguardo poetico-favolistico in cui i bambini prendono sonno dopo essersi protetti con le zanzariere, come se questa fosse una barriera contro gli incubi di ogni genere. grazie anche all'utilizzo non invasivo di un commento musicale tutt'altro che stucchevole, la regista si permette di perdere il suo occhio nelle occupazioni infantili, come i giochi, la scalata di un albero o la ricerca di una pallina in una radura nella quale non dovrebbero perdersi. ma anche nelle visite in un centro dove ragazzi albini più grandi istruiscono i più piccoli su com proteggersi dai raggi solari per loro dannosissimi. c'è a proposito una scena molto bella ed evocativa, in cui i bimbi albini si bagnano giocosamente nella luce solare, come a cibarsene, ben protetti dalla crema solare che si devono spalmare più volte al giorno. il documentario termina con un messaggio di speranza ben più globale di quello che potrebbe apparire la vittoria personale di shida. il ragazzino promosso a pieni voti può, forse per la prima volta nella sua breve vita, sorridere sinceramente ad una prospettiva di vita che sfugga al terrore di essere rapito dai banditi per essere venduto come prodotto per alimentare le credenze della sua terra. sembra proprio una fiaba coi suoi lati bui e il suo per ora happy end
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta