Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Amalio, Egisto e Dalmazio Siraghi hanno in comune cognome e destino. Essenzialmente inetti alla vita, tirano avanti con lavori onesti ed umili, tra intralci di ogni sorta. Si conoscono tra loro all'interno della sontuosa villa di Aliprando, un misterioso zio sulla sedia a rotelle che li riunisce asserendo di volerne fare dei perfetti ladri. Dopo il "corso di formazione" e la "gavetta", giunge il momento di realizzare un colpo magistrale. In questa nota commedia di Neri Parenti, le estreme semplicità e prevedibilità del racconto sono compensate da un ritmo sostenuto di gags e siparietti comici, molto divertenti grazie all'espressività degli attori che interpretano i tre protagonisti, Massimo Boldi (Egisto), Lino Banfi (il passivo Amalio), Paolo Villaggio (Dalmazio), quest'ultimo in un'ennesima replica ben dosata delle grottesche movenze fantozziane. Apprezzabile anche Enrico Maria Salerno nei panni del furbo zio Aliprando. Il regista rinunzia a qualsiasi tentativo di approfondimento dei diversi temi sociali trattati, favorendo la comicità, mai assolutamente demenziale e mai troppo volgare, pur non mancando qualche scorcio su "parti intime". Ancora oggi, nonostante la trama sia esile, gli effetti speciali facciano tenerezza, ed il mondo abbia superato gli edonistici anni '80, l'opera riesce nel suo intento di far trascorrere agli spettatori un'ora e mezzo di spensieratezza.
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