Regia di Neri Parenti vedi scheda film
A guardarlo oggi come oggi, questo film può sembrare banale e ricco di un umorismo datato, però, negli anni ottanta la comicità era quella. Io non lo ritengo poi così male e a mio avviso, è comunque migliore e più dignitoso dei cinepanettoni di moda fino a qualche tempo fa.
L'esile trama impasta una serie di sketch divertenti e riesce a mantenere abbastanza alta l'attenzione, soprattutto durante il primo tempo.
A volte la comicità appare molto spicciola, con trovate scontate, ma tutto sommato intrattiene. Esilaranti, in modo particolare, la scena iniziale del personaggio interpretato da Paolo Villaggio, che picchia una povera vecchietta che scambia per una ladra, per non parlare di quella in cui il boomerang lo segue ovunque, perfino in casa, e divertente anche la scena dei manichini - sebbene riciclata parzialmente da uno sketch di Totò nel film: "I pompieri di Viggiù".
Il trio Boldi-Villaggio-Banfi funziona in modo abbastanza armonioso. Interpretano i tre polli perfetti, che peccando di ingenuità e passività, subiscono tutto ciò che il loro zio gli fa passare per raggiungere i propri scopi.
Nel secondo tempo, però, si ha un calo. Diventa tutto più monotono e prevedibile, compreso il colpo di scena finale sulle reali condizioni dello zio paralitico... si capisce sin da subito che c'è qualcosa dietro e che di lui i nipoti non dovrebbero fidarsi. Per me era anche chiara la tresca con la fidanzata del figlio.
Nel complesso è una commedia godibile, da guardare senza pretese.
Ha fatto un lavoro discreto.
Buffo, goffo e istrionico come sempre.
Se la cava benino.
Non c'è male.
Ben calato nella parte e fondamentale.
Sufficiente.
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