Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Il cinquantenne psicologo Francesco è impegnatissimo nel gestire le paturnie sentimentali delle tre insopportabili figlie Marta, Sara ed Emma: ma una fidanzata per papà proprio niente?
Esempio lampante dello stato comatoso del nostro cinema, Tutta Colpa di Freud è di fatto una banale e leccatissima fiction, non a caso trasmessa anche in tv in versione extended. Del resto, perché biasimare Paolo Genovese (già autore di "opere" fondamentali per comprendere l'attuale deriva televisiva della commedia italiana) per l'indiscutibile capacità di riuscire a fornire al pubblico del Bel Paese esattamente quello che vuole: film leggeri, fondamentalmente fighetti, infarciti di romanticismo e tematiche generazionali, accompagnati da una piacevole colonna sonora e da un'estetica immediatamente riconoscibile. Prodotti identici gli uni agli altri, realizzati in serie, senza la volgarità dei cinepanettoni, ma in fondo con i medesimi scopi e per questo in linea di massima più ipocriti. Ricchissimo il cast, tra cameo e partecipazioni "amichevoli", come si conviene a una pellicola corale, peraltro dalla lunghezza sfinente. Regia adeguata, ma non è esattamente un complimento.
Fastidiosissimo: 3/10.
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