Regia di Frank Capra vedi scheda film
Indiavolata e travolgente black comedy diretta da un Frank Capra in forma smagliante, che con Arsenico e vecchi merletti realizza uno dei suoi più spassosi e deliranti classici. Girato nel 1941 dopo Arriva John Doe e rimasto bloccato per tre anni prima dell'uscita nelle sale (venne proiettato in anteprima solo nel 1943 per le truppe americane al fronte durante la guerra mondiale) per consentire a Capra di realizzare i suoi sette documentari di guerra e, soprattutto, per non sovrapporsi alle rappresentazioni teatrali dell'omonima commedia da cui è tratto il film, scritta da Joseph Kesselring e rimasta in cartellone a Broadway con straordinario successo dal gennaio del 1941 al giugno del 1944: lo script, firmato dai gemelli Julius J. e Philip G. Epstein, ne ripropone con gusto ed inventiva la delirante vicenda, in cui due arzille e squilibrate vecchiette, con la complicità di un fratello completamente pazzo che si crede Roosevelt, ricevono la visita del nipote, che scopre con orrore un cadavere in una cassapanca della loro casa. Con disarmante innocenza le due zie ne rivendicano la paternità: ma non solo di quel delitto, visto che in cantina ce ne sono sepolti tanti altri. Con ritmo vorticoso, gag scoppiettanti ("Lo sa che assomiglia a Boris Karloff?") e graffi di beffardo humour nero Capra scatena una sfrenata e folle danza macabra dal fascino irresistibile, infiocchettata nel magnifico bianco e nero di Sol Polito ed impreziosita ulteriormente dalle suggestive scenografie del grande Max Parker, affidandola ad uno strepitoso cast d'interpreti, da Cary Grant (ottimo, anche se in seguito dichiarò più volte di non aver mai apprezzato la sua performance) alle due amabili ziette (Josephine Hull e Jean Adair, già nel cast della versione teatrale), ai "cattivi" Boris Karloff, Raymond Massey e Peter Lorre, a Priscilla Lane e alle rotelle fuori posto dello stralunato John Alexander. Imperdibile.
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