Regia di Toshiyuki Kubooka, Michael Sinterniklaas vedi scheda film
Berserk- L'epoca d'oro III: L'avvento è un film d'animazione giapponese del 2013, diretto da Toshiyuki Kuboka e prodotto dallo studio 4°C.
L'opera, capitolo conclusivo della trilogia denominata appunto L'epoca d'oro è tratta dall'omonima serie manga di Kentaro Miura.
Sinossi: La squadra dei Falchi è ormai allo sbando visto che il suo leader carismatico è tenuto prigioniero dal Re di Midland, ma fortunatamente dopo un momentaneo allontanamento il valoroso Gatsu ritorna con i suoi vecchi alleati e giura di liberare l'amico; nel mentre un'oscura presenza avanza minacciosa...
Berserk L'avvento chiude una particolare ed ambiziosa trilogia iniziata nel 2012 con L'epoca d'oro I: L'uovo del Re Dominatore e proseguita sempre nello stesso anno con Berserk - L'epoca d'oro II: La conquista di Doldrey dedicata ad un preciso aro narrativo tratto dal celebre manga di Miura.
L'inizio dell'opera è alquanto esemplificativo con l'ambientazione medievale che man mano verrà surclassata da un impianto onirico-orrorifico: il film si apre con un Griffith in fin di vita, deperito e martoriato il quale in preda alla disperazione sogna alcuni episodi della sua gioventù (messi in scena elegantemente con una tripla panoramica orizzontale) alternati ad incubi tangibili a tal punto da dubitare se stia realmente sognado oppure no (a tal proposito segnalo l'utilizzo di Kuboka did un montaggio tambureggiante quasi alla Tsukamoto degli albori).
Questi incubi si riveleranno in seguito reali, nascondendo una terribile verità.
Berserk- L'epoca d'oro III: L'avvento possiamo tranquillamente dividerlo in due tronconi specifici.
La prima parte è essenzialmente la continuazione delle due opere precedenti contraddistinta da combattimenti rabbiosi ed ottime scene di battaglia; sequenze dove tra l'altro notiamo un netto miglioramento dell'utilizzo della CGI, finalmente in perfetta armonia con i disegni tradizionali.
Inoltre ritroviamo una passionale e provocante scena di sesso nuovamente diretta con garbo e maestria con particolari piccanti e primi piani viziosi seguiti da un uso quasi poetico del fuori campo sonoro.
La seconda parte invece cambia drasticamente e se l'elemento dark-fantasy fino ad ora era stato centellinato nel finale prende il sopravvento, però l'aspetto intrigante è la rappresentazione di questo nuovo genere (ovviamente bisogna ringraziare il genio di Miura).
Ad un certo punto del racconto molti personaggi assisteranno ad una singolare eclissi che si rivelerà una sorta di realtà paralllela dove i vari soggetti verranno risucchiati; il luogo in esame è una sorta di inferno demoniaco popolato da creature deforme assetate di sangue (iconograficamente ricorda sia il Devilman del maestro Go Nagai sia alcune situazioni alla Yoshiaki Kawajiri), al seguito di quattro apostoli.
L'atmosfera è ipnotica ed il regista oltre a proporre una violenza inaudita (corpi smembrati e divorati o stupri mefistofelici) ci trasporta nella psiche di uno dei protagonist; un viaggio dove presente e passato si mischiano in un tutt'uno ed emergerà la vera natura del personaggio.
Piccola avvertenza: il film nonostante gli eventi apocalittici con conseguenze drastiche e drammatiche, lascia essenzialmente un gigantesco portone aperto; anzi possiamo affermare come questa trilogia sia solo l'inizio di un racconto dark-fantasy epico ed ammaliante ed infatti la produzione aveva in cantiere un quarto film ma l'insuccesso del progetto (non sono andati in perdita ma i profitti sono stati modesti) ha convinto i piani alti di 4°C a chiudere tutto.
Tra il 2016 ed il 2017 lo studio Liden Film ha realizzato due serie televisive che proseguono dalla conclusione di questa trilogia; alla regia troviamo Shin Itakagi con la supervisione dello stesso Miura, sfortunatamente tutta la serie è stata realizzata con una CGI molto legnosa, imparagonabile a quella vista in questo progetto.
Se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo e non conoscete bene il franchise Berserk la trilogia de L'epoca d'oro (doppiata molto bene) non vi deluderà.
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