Regia di Jeremy Gardner vedi scheda film
Ogni tanto, per fortuna, pascolando sul web capita di imbattersi in qualche piccola gemma cinematografica che ti lascia negli occhi e nello spirito un ritrovato senso di gratitudine. Non sto inneggiando a un capolavoro, questo è certo, ma ad un'opera onesta, artigianale, fragrante, fatta con due soldi due, un cumulo di idee che filano lisce come acqua sulle piastrelle ed emulsionata con la giusta dose di ingredienti. Due giocatori di baseball girovagano per le campagne cercando di sfuggire a drappelli di zombie lungo il loro cammino. Niente di nuovo, in apparenza. Ma si sorride e si riflette, anche, in virtù di dialoghi brillanti e di intuizioni ben costruite. E', insomma, una sorta di road-movie campestre dall'incedere un po' scanzonato e caracollante, dove anche i non-morti sembrano un ricalco approssimativo dei due erranti protagonisti, accomunati gli uni agli altri dal galleggiare in un mondo che appare deprivato di sostanziali aspettative. Il viaggio diventa a poco a poco un imbuto e una station wagon assurge nella seconda parte del film a teatro dell'attesa, con i nostri assediati all'interno che misurano la propria voglia di restare aggrappati a quel che può ancora offrire loro l'esistenza, ridotta ad un ritmo tedioso ed apatico, come i lamenti ossessivi di chi gli sta intorno. Da antologia la scena in cui Mickey, uno dei due protagonisti, si masturba in auto davanti a un'avvenente ragazza zombie, ma l'altro non gli da il tempo di finire facendole saltare la testa e sbeffeggiandolo sonoramente subito dopo.
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