Espandi menu
cerca
Zima

Regia di Cristina Picchi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 320
  • Post 221
  • Recensioni 6757
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Zima

di alan smithee
7 stelle

La natura che appare ostile al primo contatto, ma che poi cela dietro il suo rigore una sua natura benigna in grado di conservarne integri tutti coloro che imparano a rispettarne i caratteri e i ritmi.

scena

Zima (2013): scena

scena

Zima (2013): scena

21.12.2015 - IL GIORNO DEI CORTI

Zima è una cittadina industriale nel nord della Russia, in quella Siberia che continua ad essere uno dei luoghi più proibitivi ove poter vivere, o addirittura sopravvivere se si appartiene alla razza umana. 

Una voce narrante, probabilmente di un immigrato, spiega le difficili condizioni che accolgono chi ha la necessità o l'occasione di accedere il questo posto remoto del globo: la temperatura sempre costantemente sotto zero, che al volte tocca limiti disumani di -35 gradi centigradi; il buio che inghiotte buona parte della giornata di molti mesi all'anno; la necessità di scendere a patti con dei fattori esterni così rigidi e problematici: quasi uno scendere a patti con qualcosa di più grande e assoluto di ognuno di noi esseri umani, che tuttavia, una volta accettate certe regole inviolabili, possiamo essere in grado di trovare il giusto modo per prganizzarci e vivere. Persone, ma anche animali come vegetazione, si piegano al rispetto di regole e condizioni che diventano inequivocabili e da accettare. Una volta condivise queste, la vita, con una buona organizzazione, si può vivere, celebrare nei suoi riti e costumi locali, che sono quelli propri di una comunità che non rinuncia alle proprie memorie e alla propria cultura.

scena

Zima (2013): scena

scena

Zima (2013): scena

L'italiana figlia del mondo Cristina Picchi, regista e visual artist molto legata al mondo e all'arte londinese, dirige questa produzione russa affascinante per immagini e racconto, che ci fa scoprire ed entrare a far parte di una comunità solo apparentemente minacciata da una natura ostile: di fatto da essa condizionata e  in fin dei conti protetta una volta che chi la sceglie come dimora impara a rispettarne i ritmi solenni ed inequivocabili, le cadenze e i processi che si ripetono costanti ed implacabili ogni stagione, ogni anno, ed in ogni circostanza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati