Regia di Francesco Bruni vedi scheda film
Dal trailer pareva una commediola, invece è un film che fa riflettere sulle esperienze che ogni famiglia si trova a vivere e ruolo della donna. Il film nasconde dietro a un’apparente facilità una capacità di analisi e interpretazione del quotidiano che mi è piaciuta molto. Così come ho apprezzato la scelta degli attori e l'ambientazione, anch'essa apparentemente scontata ma in realtà luogo del quotidiano che sa riservare a chi riesce a soffermarsi sui dettagli, angoli mai visti e inaspettati. è la Roma del traffico ma anche dei sotterranei ricchi di storia e della zona di Piazza Vittorio, teatro di un autentico Meltin Pot. Penso che si posizioni a un buon livello del cinema italiano di genere e che sia una riconferma delle buone capacità di Bruni alla regia dopo Scialla.
in 24 ore ogni membro di una famiglia ormai divisa cerca di raggiungere un obiettivo personale, nel farlo non può fare a meno di ricongiungersi con uno dei parenti. Così, mentre la madre Lara si barcamena tra lavoro e fitness fa di tutto per stare vicino al figlio che invece deve affrontare l'esame di terza media. Nel frattempo si scontra con la figlia, che invece è ormai indipendente e insegue il sogno della recitazione. Entrambe le donne vivono un grande amore per il padre, ma se la figlia lo ama incondizionatamente e lo ritiene un modello da seguire, la madre, ormai ex moglie, lo respinge perchè non sopporta il suo essere infantile. Il ragazzino fa i conti con l'esame e cerca di conquistare la ragazza cinese di cui è innamorato, e in questo incerto tentativo si inserisce il padre che non fa che complicare le cose, con il suo fare da furbetto. Fabrizio Gifuni è l'attore che interpreta il ruolo del padre, artista che cerca di sopravvivere senza dover lavorare e vivendo alla giornata, con il sorriso sulle labbra.
la colonna sonora è protagonista di una scena molto azzeccata del film. il brano 'Dancing in the moonlight' è il brano che accompagna il primo momento di pace della giornata, coincide con il momento in cui 'Noi 4' riescono a ritrovarsi e a essere uniti e spensierati.
avrei approfondito alcuni temi che il film sfiora soltanto, portando un po' più di attenzione al racconto del Teatro Valle e della sua occupazione o all'esplorazione dei sotterranei di Roma, che la protagonista percorre per svolgere il suo lavoro.
Dopo Scialla, Bruni si è confermato capace anche dietro la MDP,Noi 4 è anche più maturo del primo film, infatti, nasconde dietro a un’apparente facilità e leggerezza, una capacità di analisi e interpretazione del quotidiano davvero apprezzabile
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