Regia di Peter Yates vedi scheda film
Thriller dai risvolti sentimentali diretto fiaccamente da Peter Yates, il quale spreca una buona chimica tra William Hurt e Sigourney Weaver anche a causa di una sceneggiatura insufficiente.
Incuriosito dal buon cast e dalla presenza della divina Sigourney, mi sono approcciato speranzoso a questo thriller ottantiano di Peter Yates per poi rimanere a visione conclusa alquanto deluso. Intendiamoci, il film non è brutto, lo definirei piuttosto mediocre, effetto soprattutto di una sceneggiatura approssimativa e incerta sul tono da utilizzare. Trattasi di un thriller a forti tinte sentimentali, con un intrigo politico internazionale sullo sfondo. Purtroppo è proprio la parte thriller quella che convince meno, colpa di un intreccio messo in piedi frettolosamente e con poca cura, oltre a dei personaggi secondari che paiono di troppo e appesantiscono inutilmente il racconto. La regia è standardizzata e priva di mordente, ad eccezione del finale in cui l'assassino gioca a carte scoperte. A riscattare parzialmente l'operazione ci pensano i due protagonisti, William Hurt e Sigourney Weaver, i cui personaggi sono quelli scritti meglio e che mostrano una buona chimica sullo schermo. Christopher Plummer e James Woods di contorno sono bravi come al solito. Nel complesso, da bocciare.
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