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Regia di Mike Flanagan vedi scheda film

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La recensione su Oculus

di Furetto60
5 stelle

Discreto "horror" decisamente sopravvalutato

Nel 2002, Kaylie e Tim sono solo dei bambini di circa una decina d'anni e vanno ad abitare  con il papà e la mamma in una nuova casa, dove è custodito uno strano specchio,per cosi dire "maledetto"la cui presenza  sembra influenzare negativamente il comportamento dei genitori,suggestionandoli e facendoli diventare inspiegabilmente aggressivi e stralunati. Nel 2013,attraverso una serie di flashback,apprendiamo che entrambi sono stati uccisi dieci anni prima e Tim  è stato accusato del brutale omicidio. Dopo una intera decade  di psicoterapia e di trattamenti farmacologici vari, Tim lascia finalmente il manicomio giudiziario,convinto della propria colpevolezza, ma con il desiderio di dimenticare e ricominciare, quando però  la sorella lo incontra, gli rammenta la promessa che si sono scambiati all'epoca dei fatti incriminati.

Kalylie è ancora ossessionata da quella terribile notte,ed è convinta di aver assistito a fenomeni soprannaturali e che non sia stato il fratello ad uccidere i genitori, ma una forza occulta e  maligna che sarebbe insita nell'antico specchio, di cui riesce a venire in possesso con un sotterfugio,lavorando presso una casa d'aste.Scopre così che, nel corso dei secoli,tutte le  persone che hanno avuto la sventura di avere contatti con l'oggetto,autore di efferatezze seriali,sono impazziti e sono state vittime di morti violente, simili a quella dei suoi genitori.Kaylie, allestisce nello studio del padre,  un complesso sistema di registrazione e una serie di dispositivi audiovisivi allo scopo di documentare e al contempo combattere l'entità oscura che si cela nello specchio.Durante le riprese Kaylie, parla davanti alle telecamere e inizia a raccontare la storia,in un clima di delirio onirico,tra allucinazioni e incubi , si arriverà al finale che ovviamente non si svela.

Partendo da un cortometraggio Flanagan sviluppa una storia che  a quanto leggo è piaciuta a pubblico e a critica.

Sul piano del montaggio  e della resa tecnica il film risulta suggestivo, il regista sceglie una efficacissima messa in scena rigorosamente minimalista,tutta girata in interni,che rende le scene molto claustrofobiche  ed asfissianti.
Tuttavia non riesco ad individuare elementi realmente innovativi, c’è molta atmosfera “vintage” riferimenti ed omaggi a film come "Shining" e "Nightmare",per citare i primi che mi vengono in mente,però non riesco a scorgere allegorie politiche e non mi sembra nenche un thriller psicologico, ma solo un discreto, ma convenzionale, prodotto horror.

 

 

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