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All Cheerleaders Die

Regia di Lucky McKee, Chris Sivertson vedi scheda film

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La recensione su All Cheerleaders Die

di maghella
6 stelle

 

Alla fine degli anni '70, negli Stati Uniti, vennero fatti una serie di “B movie” horror ambientati nei college americani con le Cheerleaders come protagoniste. “Satan Cheerleaders-Ragazze soprannaturali” di Greydon Clark è il film culto per eccellenza di questa serie. L'ultimo film di Lucky McKee si ispira a questo genere cinematografico, prendendo spunto dall'ambiente scolastico malato dei college e delle Higth school americane, che creano tra gli adolescenti i miti dei campioni di football e delle ragazze pon pon, mettendoli su fragili piedistalli, pronti a frantumarsi una volta fuori dalle mura scolastiche.

locandina

All Cheerleaders Die (2013): locandina

Maddy è una giovane ragazza lesbica che sta girando un video per la scuola sulle cheerleaders, durante una ripresa la protagonista del video muore mentre sta facendo un salto mortale. Maddy decide di prendere il suo posto nel gruppo delle ragazze pon pon, provocando non poche perplessità e squilibri tra tutte le componenti.

 

Amori lesbici traditi e nuovi, ragazzi gelosi, droga, facili rapporti sessuali, stregonerie... tutto si mischia un po', fino a quando un brutto incidente stradale coinvolge tutte le cheerleaders e provoca in Leena (l'ex ragazza di Maddy e giovane strega) un dolore talmente grande da creare un sortilegio potentissimo che ridà la vita a tutto il gruppo delle cheerleaders. A questo punto entrano in gioco anche le zombie-cheerleaders.

 

Non aggiungo altro alla trama, che rimane molto, ma molto divertente ma un po' fine a sé stessa. Avendo visto di Lucky McKee “The woman” e soprattutto il bellissimo “May” mi aspettavo qualcosa di più, è mancato l'aspetto più emotivo che più mi intriga e mi appassiona.

Come per i film precedenti, anche in questo la tematica sulla violenza alle donne è presente. I ragazzi della squadra di football sono superficiali e violenti, picchiano le ragazze, le usano solo per fini sessuali, sono vigliacchi e immaturi. Le cheerleaders sono in un primo momento dipinte in maniera molto infantile, in seguito appaiono più forti e unite.

 

Purtroppo l'aspetto sociale ed emotivo del film lascia il posto molto presto a quello più divertente e scanzonato. Il finale soprattutto è molto “televisivo”, tanto che si presta ad una seconda parte per un secondo film. Credo che sia un prodotto rivolto più che altro ad un pubblico americano, che conosce meglio certi tipi di film, e comunque ad uno spettatore che non ha tanta voglia di capire le sfumature e gli aspetti dei personaggi che invece nei film precedenti di McKee mi hanno conquistata.

 

Mancano in questo film attrici di forte personalità che avevano dato il volto alle eroine di The Woman-Pollyanna Mclntosch e May-Angela Bettis. Caitlin Stasey non ha il carisma delle sue colleghe, perde colpi e non riesce ad abbracciare un personaggio controverso e pieno di sfumature come poteva essere quello di Maddy.

Caitlin Stasey

All Cheerleaders Die (2013): Caitlin Stasey

Spero che McKee rinunci a fare un seguito di “All Cheerleaders die” (tipo “All cheerleaders die 2-la vendetta) e che si concentri su un altro progetto, magari più fedele allo stile dei suoi primi lavori, che sinceramente preferisco di più.

 

Note personali.

Mi aspettavo di più dal film, per questo la mia recensione appare sottotono. Penso comunque che ad un pubblico più giovane e con meno pretese possa divertire molto. Lo consiglio per una serata con gli amici, in simpatia.

 

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