Regia di Crispin Reece vedi scheda film
IN PRINCIPIO DIO CREO' IL CIELO E LA TERRA...cosi' inizia la genesi della piu' grande opera mai piu' scritta dall' umanita' e cosi' ha inizio anche l' epopea di questa ennesima trasposizione del testo sacro monoteista. Un lavoro invero assai pretenzioso scritto da Crispin Reece e arricchito da uno stuolo di attori piu' o meno conosciuti dalle grandi platee. Il primo episodio andato in onda sulle reti Mediaset ieri sera (''In the beginning & Exsodus'') ci ha lasciato non poco delusi. Forse l' aspettativa era grande, certamente e' sempre stato improbo trasferire sullo shermo (grande o piccolo che sia) un' opera di queste dimensioni e significati, ma ci saremmo aspettati una maggiore penetrazione emotiva, un piu' dirompente patos, insomma un coinvolgimento dello spettatore che garantisse quello spirito partecipativo che invece con tutta probabilita' e venuto a mancare. Il motivo? il racconto, benche' fedele (sino ad un certo punto) ai sacri testi si muove con troppa convenzionalita', senza un sussulto, un grido o insomma una tessitura in grado di imbrigliare lo spettatore nelle sue proprie emozioni. Ad esempio, quando Mose' sul monte Sinai riceve la tavola dei comandamenti da Dio, udra' queste dirompenti parole :''IO SONO IL SIGNORE DIO TUO CHE TI HO FATTO USCIRE DALLA CASA DI SCHIAVITU' IN EGITTO, NON AVRAI ALTRO DIO AL DI FUORI DI ME...SOLO ME ADORERAI... PERCHE' IO SONO UN DIO GELOSO! E PUNISCO L' INIQUITA' DEI PADRI NEI FIGLI SINO ALLA QUARTA GENERAZIONE SE NON MI ADORERANNO!'' Dunque Mose' e' al cospetto di un Dio non buono, ma vendicativo e geloso (la gelosia e' uno dei peggiori vizi umani), semmai giusto, secondo una legge che l' Onnipotente ha promulgato e che vuole imporre a tutto il genere umano. Questa parte fondamentale dell' Esodo viene ridimensionata ad un passaggio frettoloso e addirittura insipiente, manca la voce prorompente di un Dio che impera e minaccia, che castiga e perdona, che mostra l' aspetto dell' unico vero Signore del Cielo e della Terra. Anche l' episodio di Sodoma e' trattato con troppa superficialita' sicche' lo spettatore non fa in tempo ad entrare appieno nel mondo perduto, lussurioso e fatuo di quella citta' diventata un impero del Male. Infine, l' episodio che mostra le porte del mare aprirsi al passaggio del popolo di Israele e' semplicemente didascalico e necessariamente allegorico ma non offre particolari approcci o intenti emozionali. Poiche' siamo soltanto al primo episodio, attendiamo gli altri della serie prima di stilare pagelle definitive , certo e' che se il buon giorno si vede dal mattino non mi sembra che ci siano molte speranze di correggere il nostro primitivo giudizio. VOTO: 5- Mario Grippo
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