Regia di Luigi Magni vedi scheda film
Più che romano il film lo definirei romanista nel senso fazioso del termine. La volontà di piegare la storia ai propri messaggi è appunto quella di un tifoso, quello che conta è il risultato. La prima cosa da fare è quella di strizzare l'occhio all'attualità politica infatti nella repubblica ieri come oggi il più pulito c'ha la rogna che come messaggio qualunquista non lo batte nessuno. Scipione l'Africano contesta a Catone il fatto di non aver sottratto soldi alle casse della repubblica. Scipione è l'unico ad non avere la rogna, le sue vittorie militari sono senza macchia, ma Catone lo vuole incastrare appunto perchè il solo a non aver capito come vanno le cose. L'esilio dopo la finta confessione al senato, di essere come gli altri restituisce un pò di dignità ad un personaggio maltrattato per tutto il film al posto del fratello e senza rispetto per la sua storia. L'unico motivo positivo del film e il Gassman-Catone che filosofeggia, spiega in parole povere come nasce e come si regge la forza di Roma e costringe l'unico pulito a uscire di scena.
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