Regia di Simon Staho vedi scheda film
Daisy Diamond è un film che ti rimane dentro in maniera tangibile. L'onnipresenza della Rapace (ottima attrice, ma qui veramente straordinaria) ci inoltra in un quotidiano squallido lacerato da quelle urla incessanti e continue che ti perforano l'udito fino a quell'atto indicibile, apparentemente liberatorio ma che trasformerà il sogno di diventare attrice, nella sua versione al negativo del mondo del porno e della prostituzione, in cui la molla del proprio senso di colpa le farà intraprendere un percorso di annullamento totale e di espiazione. Un personaggio onnipresente ma di cui, per gran parte del film, non sappiamo nulla. Il suo vissuto emerge, o perlomeno si riesce ad intuire, durante la trafila infinita di audizioni. I personaggi che recita si sovrappongono al vissuto e penetrano all'interno della sua sfera emotiva, giungendo alla completa identificazione del reale con l'immaginario. Una donna che recita se stessa. Una pellicola dolorosa e disperata che ti entra nella pelle. Tanto di cappello.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta