Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Stanley Donen è un regista largamente sottovalutato nella storia del cinema (ma qua chiedo aiuto agli studenti di cinema presenti nel sito per capire un po' meglio), poiché lo si potrebbe scambiare per un regista Hollywoodiano nella norma, ed invece in ogni suo film riesce sempre ad inserire i suoi tocchi inconfondibili nella messa in scena e nella forte impronta ironica. Da svariati anni capendo che il musical attraversava una fase di crisi, Donen riuscì a riciclarsi come regista di commedie sofisticate con buoni risultati e dopo un po' di tentativi alcuni riusciti e altri meno, riesce a creare un suo stile personale anche in tale genere. Stanley Donen sin da Indiscreto (1958), si era trasferito in Gran Bretagna e si produceva da solo i suoi film poiché non riusciva a trovare nessuno disposto a sganciare denaro per i suoi progetti. Nonostante queste difficoltà, investendo i propri soldi, ovviamente aveva molti margini di libertà e poteva decidere da solo gli attori e vari aspetti cruciali del film. Ad inizio anni 60', Peter Stone scrisse la sceneggiatura di Sciarada e non trovando nessun studios disponibile a finanziare il film, la propose a Donen che ne restò molto soddisfatto e decise di finanziarla in prima persona e per cominciare, contatta Audrey Hepburn con cui da tempo era entrato in amicizia personale (l'aveva già diretta in Cenerentola a Parigi) perché la vuole come protagonista. L'attrice trova il copione magnifico e accetta, così il regista fa il colpaccio riuscendo a convincere un inizialmente riluttante Cary Grant, a far parte del film.
Quando dici Sciarada, fai subito la seguente somma poiché in un solo film ti ritrovi; Audrey Hepburn, Cary Grant, James Coburn (il figo), George Kennedy, Walter Matthau, Stanley Donen (Regia), Charles Lang (Fotografia), Henry Mancini (Colonna sonora) e Givenchy (Costumi), quando metti tutto questo insieme capisci subito che hai già un film e che è impossibile possa venire brutto (quanti film possono vantare un cast e una squadra di questo livello? Una decina in tutta la storia del cinema forse). Ovviamente un po' di fortuna nell'assemblare il cast l’ha avuta, visto che Coburn non era ancora troppo costoso (nello stesso anno farà La Grande Fuga) e Walter Matthau come George Kennedy non era ancora famoso. L’arguzia di Donen sta nell’essere riuscito a mettere insieme per la prima volta Cary Grant e Audrey Hepburn, dove tanti registi avevano fallito in precedenza (Wilder ne sa' qualcosa). Nonostante la differenza d'età tra i due (25 anni), i due sullo schermo funzionano benissimo (anche Donald Spoto non ha niente da obiettare per una volta), anche se Donen dovette venire incontro a Grant cambiando alcuni dialoghi, in modo che fosse il personaggio della Hepburn ad essere innamorata di lui correndogli dietro e non viceversa.
La parola “Sciarada ” è associata ad un enigma o ad una situazione intricata e di difficile (se non impossibile) risoluzione. In effetti Regina Lampert (Audrey Hepburn), ci si ritrova in una di quelle situazioni talmente intrigate da perdersi nei meandri di esse. Regina Lampert, è una ricca ed oziosa americana che attualmente si trova in vacanza sulle Alpi, ma da tempo è in crisi con suo marito Charles, dal quale vorrebbe divorziare. Ritornata a Parigi scopre che purtroppo il suo appartamento è vuoto e che suo marito è stato assassinato. La polizia la informa che il suo defunto marito stava tentando di fuggire con ben 250.000 dollari che però risultano scomparsi. Un funzionario della CIA (Walther Matthau), chiede alla donna di aiutarli a trovare tale somma, ma come se non bastasse tre loschi figuri; Tex (Coburn), Gideon (Glass) e Scobie (Kennedy), la minacciano perché credono abbia lei il denaro. In aiuto di Regina si presenta Peter Joshua (Cary Grant), ma quest'uomo non è quello che dice di essere.
Come potete vedere ci troviamo in un fitto intrigo di complotti, scambi di identità dove il thriller sfuma nella commedia (o viceversa) ed il giallo si tinge di rosa; come da titolo ci troviamo in una continua mescolanza tra vari generi tutti diversi tra loro. Il punto di riferimento per Donen è Intrigo Internazionale di Alfred Hitchcock (1959), in primis per la presenza di Cary Grant che accomuna le due opere, ma anche per i continui colpi di scena a ripetizione che si susseguono. Qualche critico come Morandini accusa il film di mancare della metafisicita' delle pellicole di Hitchcock, ma Stanley Donen giustamente prosegue coerentemente con la sua idea di cinema (sto vedendo un film di Donen, se voglio Hitchcock ne vedo uno suo) e riesce a far coesistete vari generi tra loro grazie alla sua capacità di gestire e mutare il ritmo a seconda della situazione del momento. I critici dei Cahiers du cinema lo definirono un musical senza musica, la definizione è quella giusta visto che ogni personaggio si muove secondo il ritmo impresso da uno spartito preciso dove ogni figura incarna un elemento preciso. Ne esce fuori il quadro di una realtà inafferrabile di bugie ed inganni a cui è impossibile dare una forma precisa, per via anche di una sceneggiatura ingarbugliata in taluni passaggi. La verità è inafferrabile in questa caotica situazione in cui l'unico personaggio di cui siamo certi dell'innocenza è quello di Regina Lampert, tanto che per giungere ad una certezza, deve fare un salto nel vuoto con un vero e proprio atto di fiducia. La verità è questione di moto interiore e non di cervello ci dice il regista.
Un po' giallo, un po' rosa, ritmo da musical, titoli di testa sperimentali, venature thriller (la sequenza in metropolitana degna dei grandi thriller metropolitani di Michael Mann), un'anima da commedia e una risoluzione in stile western (il confronto finale alle colonne con conseguente stallo), Sciarada è tutto e niente dove la violenza si trasforma in farsa senza però mai scadere di tono (in tutto il finale temiamo per la sorte di Regina Lampert).
Attori in grande spolvero: Audrey Hepburn un po' svampita ma sempre dolce ed elegante, riesce con tutte le possibilità espressive concesse dal suo viso (certe sue espressioni sono ridicolissime XD) ad essere credibile in tutte le situazioni, Cary Grant elegante ed impeccabile nel gestire tutte le molteplici identità del suo personaggio (da notare che Regina ami qualunque identità del suo personaggio… in sostanza è disposta ad amare chiunque purché sia Cary Grant), Matthau in un ruolo inconsueto (visto quel che ha fatto dopo), Coburn emana carisma da tutti i pori ogni volta che è in scena e si sobbarca il compito di fare umorismo nero ed infine Kennedy valido supporto ma sempre pronto quando chiamato in causa. Un ulteriore punto a favore è l'intimismo della vicenda, il peggio che potrebbe succedere è che crepano tutti e uno di loro si frega i 250.000 dollari… niente fine del mondo che rischia di saltare in aria se le cose vanno male (in un remake eventuale credo che sfascerebbero mezza Parigi al giorno d'oggi). Grandi incassi all'epoca (il più grande successo commerciale di Donen), buone recensioni della critica (Pauline Kael lo definì addirittura la miglior pellicola americana del 1963), qualche accusa di eccessiva violenza (dove?) e un BAFTA come miglior attrice per Audrey Hepburn. Puro intrattenimento ai massimi livelli come se ne fanno sempre meno e precursore nell'evoluzione di molte commedie visto che Donen capì ad inizio anni 60' che la commedia doveva fondersi con altri generi per avere qualcosa di nuovo da dire. Oltre che dal pubblico, Sciarada è accolto bene anche a distanza di tempo dalla critica odierna (3 stelline da parte del severo Mereghetti).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta