Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Brillante, rapido, divertente sono gli aggettivi che mi vengono in mente per questo gioiellino del regista tuttofare Stanley Donen. I richiami all'Hitchcock più maturo sono evidenti, ma ci si diverte in particolare per la vivacità dei dialoghi, scoppiettanti e arguti come nelle migliori commedie di Billy Wilder. Voto 8,5.
Un vero peccato raccontarla. Il titolo stesso invita ad una soluzione da costruire pezzo per pezzo e non è giusto anticipare alcunché.
"Griffe" di Henry Mancini.
Nulla.
Una delle silhouettes più eleganti del cinema anni '60 e '70. Il cowboy, il "duro", che si trova a suo agio anche nelle situazioni da commedia.
Splendido come sempre. Purtroppo, il suo personaggio ha un ruolo breve, ma in questo film c'è un vero affollamento di grossi calibri.
Una parte cucita su misura. Impeccabile come al solito.
Ingenua ma non stupida, appassionata e nervosa. Un'interpretazione brillante.
Ottimo lavoro dell'ecclettico regista di numerosi film indimenticabili, da "Singing in the Rain" a "Il mio amico il diavolo", per citare i miei due preferiti.
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