Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Ingredienti come Cary Grant, Audrey Hepburn e Walter Matthau, sono già un piacere per gli occhi. Se ci aggiungiamo un professionista della commedia brillante come Stanley Donen alla regia, il risultato è assicurato. Inutile evitare i paragoni con film di Alfred Hitchock, in particolare quell' Intrigo internazionale che vedeva protagonista proprio Cary Grant: disorientato e sarcastico in sequenze entrate nella memoria. Donen tuttavia non sembra avere l'ambizione da "maestro del brivido" nel coreografare sequenze magniloquenti, sembra anzi più attento a divertire lo spettatore attraverso un gioco (a volte persino forzato) di scatole cinesi, tra cambi di ruolo, di nomi e con altrettanti colpi di scena. Inoltre è evidente il debito verso la commedia brillante: la sequenza del gioco con le arance in cui si cimenta Cary Grant è irresistibile, così come il compito Walter Matthau sembra fare le prove per quei personaggi sornioni e ironici che saranno il suo marchio di fabbrica di lì a pochi anni ed altrettanto divertente la protagonista femminile (con abiti meravigliosi che ne valorizzano la bellezza) che ha alcune tra le battute più belle del film. E' altresì da riconoscere che vi sono almeno due scene di vera tensione: la lotta tra Cary Grant ed il corpulento George Kennedy (anche lui familiare nei ruoli del cattivo), quest'ultimo caratterizzato da una mano meccanica che sembra anticipare i dispositivi dei vari nemici di James Bond; l'altra sequenza è l'inseguimento nella metropolitana tra una terrorizzata Audrey Hepburn e Cary Grant, bravissimo nell'acquisire un tono davvero inquietante, nell'espressione e nelle movenze.
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