Regia di Francesco Miccichè vedi scheda film
Carrellata sull'attività di un critico e cineasta che si è sviluppata per quasi mezzo secolo, quella di Lino Miccichè, ricordato da colleghi, amici e collaboratori di una vita.
Alle soglie del decennale dalla scomparsa (2004) e degli ottanta anni dalla nascita (1934), Lino Miccichè viene ricordato con questo documentario dal figlio Francesco, già regista televisivo di opere popolari come Un posto al sole, RIS e altre ancora. Il lavoro, chiaramente improntato su un'ottica solo-luci-niente-ombre, ripercorre con doverosa abbondanza di dettagli quasi mezzo secolo di instancabile, appassionata attività nel mondo del cinema; in questo modo lo spettatore che meno conosce la figura di Miccichè potrà scoprire che uno dei più celebri critici cinematografici del Belpaese ha avuto anche una breve carriera registica capace di produrre una serie di documentari in stile neorealista alla fine degli anni Cinquanta (semisconosciuti, in sostanza) e il controverso All'armi siam fascisti! (1962), girato insieme a Cecilia Mangini e Lino Del Fra. Critico militante, Miccichè è stato anche regista altrettanto impegnato dal punto di vista politico; questa visione ideologica lo ha portato a combattere numerose battaglie scomode, fra le quali quella contro l'interruzione pubblicitaria dei film in televisione. La sua figura è riportata in vita, nel corso dei novanta minuti circa di durata del film, da interviste realizzate appositamente a - fra gli altri - Carlo Lizzani, Citto Maselli, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Cecilia Mangini, con materiale di repertorio che vede coinvolti anche Suso Cecchi D'Amico, Federico Fellini, Vittorio De Sica e tanti altri ancora. Ben fatto, ben approfondito. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta