Regia di Alessandro Rossetto vedi scheda film
"Ti piacciono i soldi?", si domandano le due ragazze protagoniste e la risposta è inevitabilmente positiva. Questa può essere una delle scene chiave dell'opera del padovano Alessandro Rossetto, che partendo da uno sguardo documentaristico imbastisce un dramma neo realista nel cuore della realtà veneta, fra razzismo strisciante, mobilifici, tangenziali, pianure, cavalli, feste country e immigrati albanesi. Quei luoghi non luoghi sono il nostro Texas, non c'è niente da fare, e i personaggi principali sono tristi cowboys di provincia, impauriti da una situazione sociale che non comprendono più dentro un decadimento, anche urbanistico, costante. "Piccola Patria" racconta un mondo che, come una metastasi, è diventato oggi l'Italia intera. Film recitato in dialetto veneto, necessario e giustissimo, con attori splendidi, a cominciare dalle due protagoniste, sbandate e confuse, senza un reale futuro, e che guarda anche al Cinema di Seidl, al suo modo di scandagliare l'orrore della piccola e media borghesia, imbruttita e incattivita. Cinema non facile, che non cerca il grande pubblico e che è finito rapidamente all'angolo: un peccato, perché è un film vivo, forte e coraggioso e imbevuto di una realtà che fa male, molto male. Assolutamente da recuperare.
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