Regia di Rick Ostermann vedi scheda film
Un'occasione mancata quella di narrare la sorte dei circa 20.000 orfani di guerra prussiani, che sopravvissuti alla fame e alle scorrerie russe, nel 1945 trovarono in Lituania un rifugio, al prezzo della cancellazione della propria identità. La fotografia fin troppo desaturata segue i lividi volti dei bambini immersi nei boschi e nelle paludi dove vagano in una sorta di limbo. Uccidono per sopravvivere, ma accarezzano amorevolmente gli insetti. Sacrificano un ferito per poi accollarsene un altro. La sufficienza la strappa per il finale, ma il simbolismo vago di cui è pervaso il film è ben lontano dal renderci partecipi dei travagli dei wolfskinder di cui si vuole fare portavoce.
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