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Regia di Gia Coppola vedi scheda film

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La recensione su Palo Alto

di alan smithee
6 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - ORIZZONTI
Gia Coppola è la nipote ventiseienne di Francis Ford e figlia di quello sfortunato Gian-Carlo, rimasto vittima giovanissimo di un tragico incidente di barca (una morte violenta e crudele che ancora oggi ossessiona il grande regista, che ha pure sentito l'esigenza di citarla di recente nel suo ultimo film) proprio poco dopo che Gia fu concepita. Una nipote d'arte che esordisce sullo schermo adattando un racconto tratto da una raccolta scritta da quel James Franco che oggi domina incontrastato al Lido per numero di presenze in film e in generale per quantità di lavoro e brillantezza di scelte artistiche nel cinema d'oggi, ed il cui volto accattivante e regolare campeggia fiero ed imponente sulla laguna in facciate di palazzi antichi nei pressi del campanile di Piazza San Marco.
Un esordio glamour per diversi aspetti dunque, per raccontare storie di quotidiano disagio ed insoddisfazione da parte di una manciata di adolescenti americani, figli di genitori immaturi o comunque incapaci di dar loro un indirizzo di vita e quei valori concreti che ne possano nobilitare l'esistenza fatta di eccessi e utilizzo smodato di stupefacenti.
Il risultato, non certo pessimo dal punto di vista della direzione, non lascia tuttavia spazio ad entusiasmi toccando un argomento affrontato in diverse occasioni in modo eccezionale da registi del calibro di Gus Van Sant (ma anche in fondo di recente dalla "zia" Sofia nella sua ultima fatica cinematografica presentata fuori concorso all'ultimo Festival di Cannes). Un caso di cinema che si nutre di premesse glamour accattivanti per ridursi ad una professionale riproposizione di tematiche già viste e riviste, trattate fino all'eccesso ed in modo esaustivo da artisti già completi, per poter non dico entusiasmare, ma almeno farsi apprezzare suscitando quell'emozione che qui davvero latita.

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