Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
Emanuele Patanè è morto nel 2003, a 29 anni, per un tumore ai polmoni. Era dottorando alla facoltà di Farmacia dell’Università di Catania; facoltà i cui laboratori sono stati messi sotto sigillo nel 2008 per sospetto inquinamento ambientale. Emanuele è il protagonista di Con il fiato sospeso:?la sua voce narrante ripercorre i mesi da studente, la fiducia nei docenti nonostante le esalazioni a rischio compromettessero la respirazione. La voce gliela presta Michele Riondino, che legge il suo dettagliato diario: perché?Con il fiato sospeso è un documentario per interposta persona, in cui la vita degli uomini e delle donne coinvolte, in molti casi spezzata dalle malattie contratte in laboratorio, è momentaneamente messa in scena da attori. Tutto è accaduto realmente, il processo per l’accusa di discarica non autorizzata (mercurio, arsenico, zinco e altre sostanze contaminanti in percentuali fuori norma) è ancora in corso. Alba Rohrwacher è, per 35 minuti, il volto di una ricercatrice come tante, con l’entusiasmo di una carriera davanti, le amicizie di una nuova città, le serate ancora da vivere e cantare a pieni polmoni. L’opera di Costanza Quatriglio è una felice anomalia, mediometraggio che, dopo il passaggio a Venezia 2013, giunge in sala tramite distribuzione “on demand” e piazza un altro importante tassello nell’esplorazione, da parte di un pubblico che si spera sia in crescita, del ricco e vitalissimo cinema italiano del reale.
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