Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
"Non voglio puntare il dito contro l'Università di Catania, ma porre la vera questione: l'Italia non è un Paese attrezzato per gestire il progresso. Perché quello che è successo a Catania prescinde perfino dalla logica del profitto che, se non giustifica, almeno spiega il dramma di siti industriali come l'Ilva e Marghera"
Costanza Quatriglio
Docufiction nata come atto di denuncia e grido di dolore insieme di una condizione di impotenza di fronte al malgoverno ed alla omertà di una istituzione universitaria che da luogo di formazione umana e professionale viene trasformata nella trappola per topi di una ammorbante clausura accademica, il film della Quadriglia getta una luce inquietante sulle vicende che hanno riguardato la Facoltà di Farmacia dell'Università di Catania, tristemente ribattezzata come 'il laboratorio dei veleni' e oggetto di due distinti processi penali che hanno coinvolto a vario titolo amministratori,tecnici e docenti accusati di reati gravissimi come disastro ambientale colposo, discarica non autorizzata, falso ideologico e non ultimo quello di omicidio colposo plurimo.
Col fiato sospeso (2013): Locandina
Al di là delle vicende processuali (una conclusasi con l'assoluzione e l'altra in odore di prescrizione) e del clamore mediatico di un ennesimo caso di incuria e criminale negligenza cui le cronache nazionali ci hanno tristemente abituati, la testimonianza della regista catanese vuole essere un contributo di verità che tocca le corde più profonde dell'animo umano esercitando, attraverso il racconto ingenuo e accorato di una immaginaria studente fuori sede (una bravissima e commovente Alba Rohrwacher) e di una sua amica e compagna di stanza, l'inesorabile lavorio di un'opera di convincimento etico che nasca dall'enormità di un (mis)fatto pubblico che solo nel privato può trovare le ragioni della sua profonda ingiustizia e della devastazione sociale che porta con sè. Come per l'inchiesta della magistratura, anche il soggetto del film trae spunto dalla denuncia/testimonianza (fortunatamente rinvenuta e repertata dal suo computer portatile) di un dottorando di farmacia (Emanuele Patanè) morto a soli 29 anni nel 2003 negli Stati Uniti dove lavorava e che si era ammalato di cancro ai polmoni, rappresentando nè il primo nè l'ultimo di un macabro inventario di decessi (se ne contano 15) che si sono susseguiti tra chi frequentava la facoltà catanese nell'arco di circa 30 anni.
Col fiato sospeso (2013): Alba Rohrwacher
Col fiato sospeso (2013): Anna Balestrieri
Attraverso un itinenario di contraddizioni che tocca i punti salienti di un discorso più alto sul diritto allo studio e la salute sui luoghi di lavoro; i principi di progresso e consapevolezza insite nella ricerca scientifica (la farmaceutica come disciplina nobile della chimica!) e l'oscurantismo colpevole di uomini e istituzioni destinati a rimanere impuniti; il diritto costituzionale al lavoro come strumento per un'esistenza libera e dignitosa e le costrizioni di un ambiente venefico e malsano; le voci fuori campo o in presa diretta di questi testimoni ideali vibrano della semplicità di chi si è trovato suo malgrado intrappolato nel vicolo senza uscita di un destino segnato dalla malattia e dal dolore, tratteggiando con inusitata scelta poetica la narrazione delle umili origini di una famiglia di provinvia, del rapporto privilegiato e intimo con l'amica musicista e di quello,carico di speranze tradite, con la passione per una ricerca scientifica condotta nelle spaventose condizioni create dall'incuria e dalla negligenza proprio di quei professori che ne dovevano garantire la salubrità e la sicurezza.
Col fiato sospeso (2013): Alba Rohrwacher
Racconto della speranza e della fiducia tradite quello della Quadriglia è un piccolo saggio di civismo e coraggio, contro l'omertà e l'indifferenza che, in una terra bellissima e crudele come la Sicilia, riescono ad attecchire financo nei sacri templi della scienza e della cultura; perchè tutto questo non debba accadere mai più.
Bellissime le musiche di originali di Paolo Buonvino e giusto riconoscimento al Festiva del Cinema di Venezia 2013 dove viene presentato nella selezione ufficiale fuori concorso vincendo il Premio Gillo Pontecorvo-Arcobaleno Latino. Prodotto autonomamaente dalla sua autrice a causa delle gravi difficoltà di finanziamento del progetto, viene distribuito da Jolefilm e l'Istituto Luce subentrate in corso d'opera. Disponibile gratuitamente sul sito della RAI. (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-37555d10-073a-40a0-b2a5-02b559850aec.html).
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