Regia di Miguel Gomes vedi scheda film
Quattro storie si sviluppano distintamente fra loro: una in Portogallo, una in Italia, una in Francia e una nell'ex Germania dell'Est, tutte quante offrendo uno sguardo pietoso alla Storia recente (la seconda guerra mondiale, il colonialismo, la guerra fredda).
Neppure mezzora di cortometraggio per Miguel Gomes, autore portoghese ormai noto in tutto il mondo e già vincitore di svariati premi a Berlino, Vienna e praticamente ovunque sul globo. A un anno di distanza dalla pellicola che l'ha fatto conoscere a livello internazionale, cioè Tabu (2012), ecco che il regista torna sul grande schermo con Redemption, collage di quattro micro-storie girate e montate con materiale eterogeneo (nel segmento 'italiano' ci sono anche scene tratte da Miracolo a Milano) che raccontano in quattro modi differenti la 'redenzione' dell'uomo odierno dai peccati della Storia, quantomeno di quella più recente. Colonialismo, seconda guerra mondiale e guerra fredda Usa-Urss sono gli argomenti centrali della sceneggiatura che Gomes ha scritto con Mariana Ricardo; il bianco e nero si alterna al colore, immagini ad alta definizione vanno in coppia con altre decisamente sgranate: Redemption - meno concettuale di quanto possa sembrare inizialmente - è un'opera di ricerca cinematografica, ma non per questo masturbatoriamente inaccessibile al più vasto pubblico. 5/10.
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