Regia di Ti West vedi scheda film
Disordinatissimo, frettoloso e quindi inverosimile film - The Sacrament - dell'ancora giovane Ti West (che sinora, a guardare la filmografia, non deve aver ancora capito quale possa essere la sua definitiva professione). Sua anche la sceneggiatura di un'opera filmica il cui spunto era di possibile interesse (anche se non molto originale), ma che sia a livello registico sia di scrittura, fallisce lo scopo di convincere lo spettatore e di lasciare lo stesso con un senso di logica e soddisfazione. Con tutto il possibile impegno nel tentare di rintracciare un apprezzabile risultato di arte combinatoria, la strampalata vicenda che trae spunto dalla realmente esistente ‘comunità intenzionale’ Tempio del Popolo nella Guyana nordoccidentale (cfr. Wikipedia), tramutata in racconto in immagini si trasforma in nient'altro che in un'opera dissanguata di un significato gratificante. Non sbagliata la scelta di West di girare quasi l'intero film con una telecamera a spalla, cioè dal punto di vista dell'operatore televisivo che fa parte della spedizione giornalistica in oggetto. Ma lo svolgersi della pellicola è solo una sfilata caotica di brandelli del mondo visibile. Senza alcuna concretezza. In tutto questo si salva la recitazione di AJ Bowen (nel cast del discreto horror The House of the Devil del 2009), l'unico in grado di entrare un minimo in empatia con chi guarda. Per il resto i vari personaggi si perdono, in un comparire e scomparire dalla vicenda. Colpa, com'è ovvio, di una scrittura zeppa di forzature e incongruenze perché si possa rintracciare una legittimazione in senso realistico dell'opera filmica di un ‘avventuriero’ Ti West. Ma da far cadere le braccia è quello che dovrebbe essere il soggetto più intrigante della storia, il misterioso e megalomane Padre, interpretato dal dilettantesco Gene Jones, primo protagonista dell'inqualificato Dementia (un nome a caso ... ), thriller del 2015. Il genere 'orrore' (sangue ce n'è giusto col contagocce) è un incasellamento del tutto ingiustificato, perché gli attimi di inquietudine sono a dir poco sporadici. Da evitare. Voto 4.
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