Regia di Steven Knight vedi scheda film
Un teorema sulla solitudine contemporanea. Piccolo grande film, straordinario nell'interpretazione del camaleontico Tom Hardy e nella gestione di idee del regista, già eccellente sceneggiatore, Steven Knight. Un uomo, la sua vita, un paio d'ore per vederla stravolta, sgretolata. Al volante di un auto Ivan Locke cerca di reggere salde le redini del suo destino. Lavoro, famiglia, relazioni, tutto connesso e gestito attraverso un viva voce dall'interno dell'abitacolo della propria BMW. La coscienza, i nervi, la lucidità di mente, un unico flusso al servizio di una direzione precisa, necessaria: tenere assieme i pezzi di un'intera esistenza. Una storia forte sul senso di responsabilità, sulle debolezze di sempre, sull'uomo. Scelte narrative semplici ma assolutamente efficaci, a partire dalla metafora di quel calcestruzzo onnipresente nei dialoghi telefonici. Costruire, distruggere. Controllare, verificare, procedere, evitare crepe. Dentro il Suv, in direzione di un reparto maternità d'ospedale, c'è la rivalsa sugli errori dei propri padri, la consapevolezza di dover affrontare a testa alta una realtà fatta di impegni, legami, ruoli, vincoli. Schiacciati tra la velocità di un auto, il buio ineluttabile della notte e le luci abbaglianti dell'oggi, quanto mai frenetico e opprimente. Soli.
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