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Locke

Regia di Steven Knight vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Locke

di zombi
7 stelle

furbetto il poster italiano.... un uomo che guarda di sbieco in uno specchietto, alla guida di un auto, il tutto annegato nelle luci giallognole dei neon di una strada.... sviante a dir poco perchè non si tratta di un gangster alla resa dei conti, si tratta solo di un uomo alla resa dei conti con il proprio passato. un passato che lo ha messo in condizione di non avere più compromessi con se stesso ma soprattutto con gli altri, per sfatare la leggenda che circola sul suo nome che lo vuole dannato e destinato alla bastardaggine. bastardo è l'aggettivo con cui è nominato il suo capo nella rubrica del cellulare. ma bastardo è anche come si è sempre sentito grazie all'abbandono da parte del padre. alla fine della giornata lavorativa, salito in macchina, ha preso una decisione al semaforo. aveva messo la freccia a destra, ma immerso nei suoi pensieri e incitato da un camion fermo dietro di lui, gira furiosamente a sinistra. locke è un noir virato in giallo dalla bellissima fotografia di zambarloukos che in un abitacolo di una macchina, on the road su grandi strade extraurbane illuminate a giorno da file interminabili di lampioni, ci parla di un uomo onesto che ha fatto un errore. un uomo che noi sappiamo onesto, attraverso le sue farneticazioni mentali col padre(uomo disordinato che non ha probabimente saputo fermare la maledizione del proprio nome) e le conversazioni via cellulare. ovvio che gli altri possano non avere la stessa idea, semplicemente perchè non hanno le nostre stesse informazioni, ma anche perchè si sentono e/o sono stati traditi da un uomo che credevano la rettitudine incarnata. tour de force attoriale di un tom hardy totalmente assorbito dall'illuminazione quasi mistica del suo personaggio. locke ha fatto un errore e lo persegue per attutire come può il colpo alla donna sola e triste che ha inguaiato, conscio dei rischi che corre con la moglie e col lavoro che materialmente abbandona ma che segue con rigore via telefono. locke è totalmente sicuro di quello che sta facendo e del fatto che tutto si sistemerà, perchè agisce in maniera limpida e retta, allontando da sè l'idea che ha delle sue origini, in modo a dire il vero un pò autistico, isolandosi da quello che lui si ostina a non vedere come mondo reale. noi vediamo la strada e i suoi occhi e vediamo ciò che è indiscutibile.... una strada e i suoi occhi, e purtroppo assistiamo anche a ciò che non è possibile indirizzare e decidere da noi stessi. e lo vediamo attraverso i meravigliosi occhi e il viso di un attore sublime e di un regista accorto che hanno saputo creare un personaggio e una storia di un'ora e mezza, ambientata in un abitacolo, senza morti ammazzati, vampiri, mostri, ma solo con le ansie di un uomo che si divide in 4,5,6 locke per accomodare tutto. il noir funziona a dovere, con il personaggio dai minuti contati(girato in tempo reale)che corre verso una meta convinto di tornare indietro a casa, fino a quando la sentenza lo fa fermare in una stradina secondaria fuori dall'autostrada, giusto per pensare ad un futuro, un altro, il suo, che lo attende

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