Regia di Alexandros Avranas vedi scheda film
Grigio. a tratti marrone. ma grigio.sporco.
questi sono i ricordi che ti lascia questo bellissimo film. Tutto è grigio. Grigio come la monotonia di una famiglia di un ambiente rigido, grigio come un mondo senza la felicità del sole, grigio (e marrone) come la casa.
Sì perchè nella prima ora di film è questo che esce dalla pellicola, ma con la sensazione che sia tutto "troppo" che ci sia di più. e questo crea angoscia, i volti delle protagoniste, l'amorevole del rigore del padre verso le figlie, la normalità dopo un fatto tremendo come il suicidio di una ragazzina. AGOSCIA.
poi finalmente le carte si scoprono ed entriamo in un turbine di sensazioni orribili, uno squarcio allo stomaco ci accompagan fino al finale, non è più grigio...è nero, è orrendo. ma cinematograficamente stupendo.
si stupendo.
un film orrendo ma con un gusto stupendo, raccontato con un uso della telecamera da artista, un ritmo che come detto crea ansia da morire, le luci, la scenografia,i costumi...è tutto magnifico in questo orribile film.
film non per tutti per i temi e forse non per tutti i palati, per me uno dei film più belli di quell'edizione di Venezia.
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