Regia di Alexandros Avranas vedi scheda film
Leone d'Argento a Venezia 2013, ma enormemente superiore al vincitore, "Sacro Gra". Ancora una volta arriva dalla Grecia uno dei film più scioccanti e inesorabili, dopo il bellissimo "Kynodontas", a cui, in qualche modo, può essere associato. Sullo sfondo della crisi economica e sociale, Avranas costruisce un dramma geometrico e glaciale, che in un perfetto meccanismo, sventra, fa a pezzi, la Famiglia, con la F maiuscola, usando come innesco il suicidio, misterioso, di una bambina di 11 anni. Le stanze si fanno angoli bui, le porte si aprono, le porte si scardinano, "perché in questa famiglia non abbiamo nulla da nascondere" e le porte si chiudono sull'abisso, per sempre. Un'opera radicale, che guarda al cinema di Seidl e, più da lontano, a quello di Haneke. Questi sono i film necessari, oggi, questo è il cinema politico che andrebbe tirato come una molotov nei vostri tranquilli salotti. E' materia bruciante, che lascia i segni delle scottature, che non consola, ma che è capace di curare e, chissà, di salvare. Straordinario.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta