Il giorno del suo undicesimo compleanno, Aggeliki salta sorridendo dal balcone della sua abitazione. Mentre la polizia e i servizi sociali cercano di capire le ragioni di quello che appare come un suicidio, la sua famiglia continua a ripetere che si è trattato di un incidente. Quale oscuro segreto Aggeliki ha portato con sé nella tomba? Perché i familiari si ostinano a cercare di dimenticarla e ad andare avanti con le loro vite?
Approfondimento
MISS VIOLENCE: LA VIOLENZA DEL SILENZIO
A spiegare titolo e temi di Miss Violence sono le parole del regista Alexandros Avranas, in occasione della presentazione di quella che è la sua opera seconda, in concorso al Festival di Venezia 2013: «Da qualche parte, vicino al centro della città, colorati palazzi creano un mondo grigio. L'insopportabile quiete della routine quotidiana è spezzata dal suicidio di una ragazzina. Simbolo di tutti quei bambini costretti a sottostare alle regole di una società dura e senza speranza, la ragazzina e il suo gesto mettono a nudo e rivelano ogni tipo di sfruttamento e di manipolazione che si compie all'interno di quel sistema che alcuni si ostinano ancora a chiamare "famiglia", in cui un padre che impone ordini e funzioni di ogni componente esercita il proprio potere per vie non differenti da quelle usate da chi manipola la società. Mi chiedo sempre chi ha il potere: colui che colpisce o chi invece sente il dolore? La violenza più dura è quella del silenzio e del non detto».
UNA FAMIGLIA DAI MILLE SEGRETI
A cinque anni dall'esordio con Whitout, un'opera che dopo essere stata presentata al Festival di Thessalonica è finita nel dimenticatoio senza essere più mostrata in pubblico e senza trovare distribuzione, il regista Alexandros Avranas con Miss Violence torna a sezionare la tipica famiglia greca, con i suoi segreti e lati oscuri ben nascosti al suo interno. Il suicidio dell'undicenne Aggeliki spinge a porsi domande su cosa abbia spinto la ragazzina a tale gesto e sui tentativi della famiglia di dimenticare quanto avvenuto cercando di andare avanti. Gli assistenti sociali che arrivano in casa di Aggeliki si ritrovano di fronte a una famiglia in cui il padre si sforza di far sembrare tutto perfetto. A rivelare involontariamente informazioni che svelano cosa si nasconde dietro l'apparente tranquillità è il fratello minore di Aggeliki, costringendo i suoi parenti ad affrontare una situazione per fin troppo tempo tenuta celata e la cui unica soluzione sembra essere la sola violenza. Nonostante la perfezione dell'appartamento in cui la famiglia di Aggeliki vive, Avranas dissemina sin da subito elementi che fanno comprendere come in realtà qualcosa all'interno di quelle mura non vada per il verso giusto: Helen, ad esempio, ha dei figli ma non è sposata, il padre ha rimosso tutte le porte delle stanze della casa e, seppur sia estate, i figli vengono vestiti con abiti invernali.
Note
Con una coreografia di rituali, serrature, sguardi congelati e silenzi assordanti "Miss Violence" ci parla di un autore che sembra conoscere bene Haneke e Fassbinder (forse anche "Petrolio" di Pasolini). "Miss Violence" è una pellicola dal movimento perfetto che rovescia sullo spettatore l’orrore del suo segreto nella mezz’ora finale, dopo aver alimentato con la reticenza il suo minaccioso mistero. Forse l’opera più sconvolgente dell’anno.
Il film si svolge come un giallo in cui gli indizi sono da ricercare nel lato più marcio e malato di un microcosmo familiare apparentemente immacolato e perfetto.
Da vedere e soffrirci tanto.
La violenza domestica, il patriarcato e, peggio che mai, la pedofilia incestuosa: argomenti inquietanti e oggi intrattabili artisticamente poiché sottoposti a una forma di autocensura ben peggiore di quella ufficiale trapassata. Peccato che il tutto sia argomentato da un regista che manovra il set (benissimo) con guanti di velluto.
Feroce e disturbante, "Miss Violence" non è narrativamente compatto, ma allestisce brutalmente un'effigie macabra e opprimente che non può passare inosservata.
un'altro cineasta ellenico con le idee ben chiare. sorge uno spunto di riflessione: ma è possibile che il cinema d'autore greco contemporaneo riesca quasi esclusivamente a produrre opere lucide, taglienti, brutali e formalmente ineccepibili? un pregio che, se si fa maniera, può trasformarsi ben presto in un limite.
Lo spunto iniziale è venuto da una storia vera accaduta in Germania, ma dalle ricerche che ho fatto per il film ho scoperto molte altre storie similari in tutta Europa. Nella realtà sono successe cose anche peggiori di quelle raccontate nel film, che sono un po’ la sintesi dei tanti episodi su cui mi sono documentato. (Alexandros Avranas)
Il cinema con la sua rappresentazione mediata… leggi tutto
Sotto l’apparenza della perfetta facciata di un appartamento di Atene si nasconde il peggiore degli inferni. Il giorno del suo undicesimo compleanno, Angeliki smette di ballare e dopo la foto con il padre si lancia dal balcone. Nessuno sembra sapere perché e i motivi che l’hanno spinta a tanto. In famiglia, tutto sembra al proprio posto: padre e madre e cinquantenne trattano… leggi tutto
Ad ogni modo ho ben notato lo studio delle inquadrature sempre strette, raramente si vedono le persone nella loro interezza, sempre schiacciate nei limiti orizzontali dello schermo, controluce o infilate in divani troppo bassi. Ci si vorrebbe allontanare personaggi per dare almeno a loro il conforto di un po' di ossigeno, ma la camera ci incolla a loro con la fastidiosa sensazione di stuprarli… leggi tutto
Grecia. Il suicidio della piccola Angeliki sconvolge il ritmo di una rispettabile famiglia, composta da una giovane madre single (Roussinou Eleni), i suoi numerosi figli e i più anziani genitori. Tra questi ultimi, il padre (Themis Panou) in particolare si applica per far presto dimenticare la disgrazia.
Un film la cui sceneggiatura, opera del regista…
Quando la piccola Angeliki si butta dalla finestra il giorno del suo compleanno, emergeranno le nefandezze che l’hanno portata al tragico gesto e che si annidano nel tessuto malato della sua famiglia. Miss Violence procede secondo un climax crescente, ma sempre pacato, che vuole mostrarci - attraverso una serie di episodi disfunzionali - la figura di un mostro, di un orco, il capofamiglia.…
Film sofisticatissimo. Tanto bello quanto disturbante. Una regia perfetta, attori bravissimi, tutti al servizio di un film difficilissimo da mettere in scena. Il regista greco, invece, riesce a ricostruire un dramma, quasi impossibile solo da immaginare, con una tecnica di precisione impressionante. Coreografie, silenzi, sguardi in un contesto claustrofobico per un'angoscia che cresce fino…
Selezione strettamente personale dei migliori film drammatici che ho guardato nel corso della mia vita (non sono in ordine di preferenza).
Playlist in continuo aggiornamento....
In questa lista ci infilerò quei titoli che non sono necessariamente delle perle del cinema... anzi, magari troverete anche pellicole con diversi difetti ma che sono state capaci, tuttavia, di conquistarmi,…
Siamo in Grecia, in un modesto appartamento, dove una famiglia sta festeggiando il compleanno della piccola Angeliki,con tanto di palloncini, torta e candeline e tavole imbandite; improvvisamente l’undicenne Angeliki,con dipinta sul viso un’espressione quasi beffarda, si lancia dal balcone,in un salto letale. Il capofamiglia, alias Themis Panou, vive il lutto con molta dignità…
Però questi greci. E’ un po’ che mi capitano film interessanti, dall’Ellade, e anche questo, di qualche anno fa, non è da meno. La storia prende da subito: una ragazzina di 11 anni, in un compleanno in famiglia, viene festeggiata ma lei è molto triste: il suo unico sorriso appare non appena si butta dal palazzo, suicidandosi. La famiglia in questione, si…
Costa una certa fatica scrivere di "Miss Violence" velando quei punti nevralgici del film che richiedono alla penna lo sforzo di non rivelare più del dovuto. L'effetto sorpresa è l'ingrediente principale della pietanza ed il regista Alexandros Avranas, benché parsimonioso nell'uso, ne getta una cospicua manciata nella sconvolgente sequenza iniziale e…
Ad ogni modo ho ben notato lo studio delle inquadrature sempre strette, raramente si vedono le persone nella loro interezza, sempre schiacciate nei limiti orizzontali dello schermo, controluce o infilate in divani troppo bassi. Ci si vorrebbe allontanare personaggi per dare almeno a loro il conforto di un po' di ossigeno, ma la camera ci incolla a loro con la fastidiosa sensazione di stuprarli…
Le prime scene del film ci immettono subito nel cuore del racconto con l’agghiacciante immagine della undicenne, Angeliki, la bimba che, dopo aver spento le candeline sulla torta del proprio compleanno, scavalca la ringhiera del balcone e si butta nel cortile morendo all’istante.
Gli spettatori, dapprima inorriditi poi sempre più sgomenti, vengono gradualmente accompagnati…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Grigio. a tratti marrone. ma grigio.sporco.
questi sono i ricordi che ti lascia questo bellissimo film. Tutto è grigio. Grigio come la monotonia di una famiglia di un ambiente rigido, grigio come un mondo senza la felicità del sole, grigio (e marrone) come la casa.
Sì perchè nella prima ora di film è questo che esce dalla pellicola, ma con la sensazione…
Miss violence è un film del regista greco Alexandros Avranas, vincitore del Leone d'argento alla 70° Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Ispirato ad una storia vera, narra le vicissitudini di una famiglia alle prese con il suicidio della figlia Angeliki, gettatasi dalla finestra il giorno del suo undicesimo compleanno.
Partendo dal gesto estremo di Angeliki, il…
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Commenti (11) vedi tutti
Il problema e' che questo non e' un film di "fantascienza". Purtroppo famiglie "simili" a questa esistono e ogni tanto la cronaca ne parla. Voto 6
commento di filmistaIl film si svolge come un giallo in cui gli indizi sono da ricercare nel lato più marcio e malato di un microcosmo familiare apparentemente immacolato e perfetto. Da vedere e soffrirci tanto.
commento di EvilDevin87La violenza domestica, il patriarcato e, peggio che mai, la pedofilia incestuosa: argomenti inquietanti e oggi intrattabili artisticamente poiché sottoposti a una forma di autocensura ben peggiore di quella ufficiale trapassata. Peccato che il tutto sia argomentato da un regista che manovra il set (benissimo) con guanti di velluto.
leggi la recensione completa di undyingDisturbante. Brutale. Da vedere
commento di Salvatore1870Sofisticatissimo e disturbante
leggi la recensione completa di siro17Feroce e disturbante, "Miss Violence" non è narrativamente compatto, ma allestisce brutalmente un'effigie macabra e opprimente che non può passare inosservata.
commento di Stefano LScioccante e incisivo dramma familiare. Cinema di grande qualità. Film imperdibile
leggi la recensione completa di Furetto60Ennesimo bel film greco, dall'atmosfera particolare e malsana.
leggi la recensione completa di tobanisOrrori quotidiani, nell'universo concentrazionario di una strana famiglia.
leggi la recensione completa di laulillaVorrei poter parlare solo della bravura tecnica del registra, ma me ne è passata la voglia.
leggi la recensione completa di Psychomammaun'altro cineasta ellenico con le idee ben chiare. sorge uno spunto di riflessione: ma è possibile che il cinema d'autore greco contemporaneo riesca quasi esclusivamente a produrre opere lucide, taglienti, brutali e formalmente ineccepibili? un pregio che, se si fa maniera, può trasformarsi ben presto in un limite.
commento di giovenosta