Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film
Il vincitore (discusso) dell'ultimo Festival di Venezia, il viaggio lungo l'anello che circonda Roma, il famigerato Grande Raccordo Anulare. Innanzitutto chiamarlo "documentario" è veramente riduttivo e ingiusto. Rosi inquadra molto bene, non c'è nulla di sciatto come certi documentari riescono ad essere, la fotografia è ottima e pare, quasi, un film di fantascienza, un mondo parallelo di Guerre Stellari, fra l'incessante rumore di fondo del mostro d'asfalto e i tentativi di vita che accadono ai suoi margini. Se tutta questa cura, questa ricerca lo eleva ben sopra la sufficienza, sono i personaggi stessi, a volte, ad abbassarne la qualità, anche se non per colpa loro. Intendiamoci, è un'umanità bellissima, solitaria, nei loro microcosmi sicuramente più ricca della media dell'umanità con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, ma nel tentativo di raggiungere la fatidica ora e mezza, ogni tanto Rosi si dilunga più del necessario su di loro, rallentando troppo il ritmo dell'opera, rischiando d'annoiare. Rimane un UFO nel cinema italiano e anche per questo è da vedere e da sentire, nel senso di "to feel", per dirla all'inglese. Interessante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta