Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film
il grande raccordo anulare circonda la città di roma come un anello di saturno. e come uno degli anelli planetari, anche il raccordo è composto da migliaia di oggetti più o meno grandi che compongono una miriade di storie. rosi, di cui ho visto il bello "below sea level" grazie a ghezzi e a fuori orario, ci ha abituati ad interagire o ad essere quasi come delle mosche che assistono a ciò che la sua telecamera decide di riprendere. i personaggi ritratti, checchè ne possa dire un pupi avati qualsiasi e una sua versione obsoleta del modo di intendere il cinema, sono persone che si regalano all'occhio cinematografico di un cineasta e si prestano a riproporsi per un pubblico. da chi già vi è abituato perchè tutte le sere si offre lungo le strade, a chi invece magari ne approfitta per pubblicizzare la propria estenuante battaglia contro un parassita che sta minando la vita delle palme. questi uomini e queste donne lontani da un'idea della città eterna cara ai turisti, si affacciano alla finestra del mono locale che gli è stato concesso e spiegano all'interlocutore telefonico di quanto sia bella la visuale che stanno godendo. c'è una scena molto bella e molto toccante, quell dell'infermiere a casa della madre. seduti l'uno di fronte all'altro. l'uomo abituato alla troupe guarda la madre mentre questa per un attimo gira il viso verso di noi per poi riportare l'attenzione al figlio e giocherellare con lui. "l'esperienza del sacro è indissolubilmente legato allo sforzo dell'uomo per costruire un mondo che abbia un significato..." diceva mircea eliade al congresso di storia delle religione a boston nel 1968. quanti di noi hanno mai considerato ogni piccola azioni in questi termini. alternati agli stralci di vita che rosi decide di porci davanti agli occhi, immagini della strada sotto grandi cieli carichi di nuvole, oppure riprese dall'alto. giusto a fianco di questo serpente d'asfalto campagna strappata all'urbanizzazione. entrambe hanno il compito di astrarci quasi in contemplazione come capita nei capolavori di miyazaki, per poi ripiombare nel caos dell'anello stradale. un film che non è facile interpretare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta