Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film
Il perimetro della citta' eterna,ecco come viene presentato il "Sacro Gra".
Ovvero il "Gra"nde raccordo anulare,al quale il documentarista Gianfranco Rosi ha "donato" un titolo quasi ecumenico.
Eppure di ecumenico c'è ben poco,a partire da uno spiazzante "Leone d'oro" alla mostra di Venezia.
Decisione a tratti discutibile,se si considera l'alto numero di film ottimi nella fattura,"relegati" ingiustamente nei fuori concorso o in sezioni "minori" (Locke,Eastern Boys).
Da perimetro innaturale del romano ventre eterno,il "Gra" di Rosi cede il contrappasso a diverse storie.
Barellieri,"anguillari",botanici poeti,templari molto Kitsch,transgender all'amatriciana,nobili decaduti,e comparsate da fotoromanzo dal tocco burino.
"Sacro Gra" gia' inizialmente parla allo spettatore con il linguaggio fruibile da "vox populi".I suoi personaggi sono reietti o "eroi comuni" del quotidiano,l'utilizzo della telecamera a mano esalta molto i contenuti naif.
Interessante e simpatico sotto molti aspetti,pecca di faciloneria verbale,un documentario che sotto molti aspetti cede il passo ad un antropologia sbruffona,quasi cineamatoriale.
L'indagare vite ai margini sembra il compito di questo film che coniuga amatorialita' e reportage "giornalistico".
Sembrerebbe quasi di assistere ad una puntata da talk show di mezza serata,di quelli dove "si esce in periferia".
Quello di Rosi è uno scendere a patti con lo spettatore,estrapolando aspetti surreali come fantomatiche visioni di madonne."Sacro Gra" gode forse di un certo spontaneismo naturale e ruspante che strappa qualche sorriso.
Rimane pero' un incompiuto "reportage" che non si sa dove vada a parare.Con dovuto rispetto per il l'ottimo Rosi documentarista,questa sua fatica è un prodotto non innovativo e poco complementare con la tematica "Grande raccordo".
Sapendo che parlava di cio' mi aspettavo uno sfavillio di felliniana memoria,come il raccordo visto in Roma (1972). Mi son dovuto accontentare di storie ritrite,un sondare vite comuni,di personaggi naif e kitsch a tratti adorabili,ma l'aria da "vero cinema" purtroppo non si respira per niente da queste parti........
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