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Schiava d'amore

Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film

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La recensione su Schiava d'amore

di Baliverna
8 stelle

Gli ultimi fuochi del cinema muto russo durante la guerra civile, il quale sarebbe stato presto spazzato via dal bolscevismo e dai nuovi canoni artistici.

Bello questo ritratto d'epoca, ambientato alle soglie della Rivoluzione d'Ottobre, mentre fervevano gli scontri tra bolscevichi e bianchi.
Come altri film di Michalkov, c'è sì un protagonista ma a malapena, perché i personaggi sono molti. L'inquadratura è molte volte popolata da svariate figure che si muovono spesso in modo indipendente tra loro (come sul set del film nel film), creando una vaga sensazione di disordine. Lo sguardo è distaccato e panoramico, uno sguardo complessivo su un'epoca che viene vista non positiva, ma neppure da buttare tutta via. Si respira un'atmosfera svagata, ma venata di nostalgia e malinconia. Ognuno dei personaggi ha i suoi problemi, i suoi drammi e le sue frustrazioni; persino le sue tragedie (un po' come in "Partita incompiuta per pianola meccanica"). Il tutto è accompagnato da belle musiche e da una bella canzone, le quali contribuiscono non poco a creare l'atmosfera di cui sopra.
Per quasi tutto il film sembra che il regista parteggi per i bolscevichi, ma verso la fine semina qualche dubbio e qualche ombra sulla montante forza rivoluzionaria, che avrebbe a poco a poco prevalso. E' quindi difficile ricavare dal film un giudizio complessivo su questo punto.
Michalkov interpreta il militare baffuto che si vede soprattutto alla fine. Io lo considero tra quei registi validi che non deludono mai o quasi.


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