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Ciao, Federico!

Regia di Gideon Bachmann vedi scheda film

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La recensione su Ciao, Federico!

di mm40
6 stelle

Quando Bachman, giornalista americano semisconosciuto, propone a Fellini di seguire da vicino con la sua minitroupe le riprese del Satyricon, il regista riminese tentenna solo un istante, poi accorda il permesso di buon grado: è noto infatti che per Fellini gli elementi di disturbo sono uno spunto, uno stimolo in più a lavorare alacremente. In un'ora o poco meno di filmato (che percorre soltanto una manciata di giorni di riprese), Bachman riuscirà a infastidire il Maestro innumerevoli volte, facendosi mandare a quel paese e suscitando - nei migliori dei casi - la sua perplessità ("Ma che c... riprendi tu?"); tutto ciò è l'esatto contrario di un rapporto combattuto o difficile con Fellini, che come si può vedere nel documentario ha sempre il piglio ferreo del direttore e il tono indiscutibile (quando non insolente) di chi gli ordini li dà e li pretende eseguiti subito nel migliore dei modi: a Bachman, insomma, poteva andare ben peggio. Ma se Fellini tratta male o con poco rispetto i suoi interpreti, c'è anche da dire che ogni volta che alza i toni torna quasi subito sui suoi passi, trasformandosi da lupo in agnellino e mostrando così non solo di avere perfettamente il polso della situazione, ma anche di disporre di un'invidiabile intesa con attori e macchinisti; padre padrone, capo incontrastato e sottile psicologo, monarca assoluto ma illuminato: già questo breve spaccato di vita sul set spiega qualcosa di parecchio interessante sul genio di Fellini. Verso il finale compaiono a sorpresa, in visita, Roman Polanski e la compagna Sharon Tate; curiosi i siparietti fra il Maestro e gli attori non professionisti (quasi tutti, nel cast), durante i quali assistiamo al cosiddetto 'metodo-Fellini': la recitazione di numeri o filastrocche, l'immedesimazione del regista che non solo spiega, ma mima anche la scena, la complicità di fondo che regna sul set. 7/10.

Sulla trama

Un giornalista americano, Gideon Bachmann, segue sul set la lavorazione del Fellini Satyricon. Assistiamo così alla preparazione delle scene, ai momenti di puro svago per la troupe e il cast, agli ordini impartiti dal Maestro e alle riprese vere e proprie, con un'attenzione particolare alla volubilità istrionica del genio del regista.

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