Regia di Rolando Ravello vedi scheda film
Una commedia sentimentale con Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, i quali interpretano i personaggi di Beatrice e Roberto, due giovani sofferenti di disagi mentali. Il ragazzo è affetto da una forma di cleptomania non particolarmente grave. Più seria è la situazione di Beatrice, la quale è narcolettica, ed inoltre ha dei mancamenti con perdite di memoria nel momento in cui prova una forte emozione. I due si conoscono mentre sono in cura da una psicologa, e, nonostante le differenze culturali e sociali - lui è un umile magazziniere, scrittore di racconti per bambini dal sapore amaro, perchè legati ad eventi negativi e problemi contemporanei, consapevole delle difficoltà della vita moderna, ma sempre con il sorriso sulle labbra; lei è un'insegnante, benestante e poco esperta del mondo - nasce l'amore. Ciclicamente, pero', Beatrice perde la memoria, e Roberto deve ricominciare tutto da capo; anche quando hanno già avuto un figlio. Il regista sembra voler ambientare il proprio racconto in un'atmosfera fiabesca; ciò pur non nascondendo le "brutture" della realtà, cui fa continuamente riferimento, anche grazie all'espediente dei racconti "neri" di Roberto. Se si accetta tale impostazione, il film risulta gradevole; l'intreccio è semplice, il finale relativamente lieto, qua e là si ride. Vi sono però notevoli buchi nella sceneggiatura. Non è chiaro, infatti, chi si occupi di Beatrice (che ha perso i genitori da piccola) nel momento in cui è fuori dalla sfera d'influenza del maturo Amedeo, uomo ricco e d'indole dominatrice, ne' come questi riesca a portarla all'estero dopo l'ultima perdita di memoria. La recitazione di Edoardo Leo non è malvagia; impersona un personaggio positivo, che affronta con coraggio le difficoltà che la vita quotidiana ed il malessere di Beatrice gli pongono innanzi. Non ho invece gradito la recitazione di Ambra, che mi è sembrata assai poco spontanea. La storia è ambientata in una Roma particolarmente tranquilla ed "amichevole". Un film con luci ed ombre, a tratti trascina lo spettatore in un'atmosfera dolce e fiabesca, a tratti lo fa tornare bruscamente nella realtà con forti riferimenti alla stessa o incongruenze nella sceneggiatura.
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