Regia di Rolando Ravello vedi scheda film
Dopo la strepitosa commedia Tutti contro tutti, la coppia Massimiliano Bruno (sceneggiatore e soggettista) e Rolando Ravello (attore dotatissimo, ma anche regista a cottimo) ci riprova con una favola sentimentale di origine teatrale su due trentacinquenni che si conoscono perché entrambi si recano dalla stessa psicoterapeuta (Engleberth). Roberto (Leo) è un cleptomane con aspirazioni da scrittore di improbabili fiabe per bambini; Bea (Angiolini) è una maestra elementare che soffre di narcolessia, con totali perdite di memoria. La pervicacia di lui unisce mondi apparentemente inconciliabili, l'amore trionfa, i due si sposano, hanno un figlio. Ma il destino gioca alla coppia un brutto scherzo… Ancora una volta sarà la determinazione dell'uomo a riannodare i fili. Parte in sordina, peraltro servito da un'attricetta di quart'ordine e con l'esoftalmo come Ambra Angiolini, questa favoletta metropolitana (apprezzabile la fotografia di Vittorio Omodei Zorini che evita l'effetto di una Roma da cartolina) che ha comunque dei momenti di grazia (la striscia pedonale verniciata in perpendicolare per facilitare l'attraversamento), trovate visive originali (l'album fotografico che si anima), fulminanti battute nascoste (come quella sul cantautore Pino Marino, amico della troupe: quanti l'avranno capita?) e il contrappunto della coppia che, pur stando insieme da dieci anni, non decolla mai.
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