Regia di Rolando Ravello vedi scheda film
La seconda regia dell'ottimo attore Rolando Ravello sembra curiosamente, rispetto al buokn esordio alla regia solo un anno fa, più un'opera prima che una riconferma: quasi come se Ravello avesse voluto dedicarsi alla regia con un'opera complessa e tornare al film d'esordio, magari più rischioso, con la leggerezza e la poetica di questa sua seconda esperienza. Il caso beffardo, ma a volte benigno fa incontrare presso lo stesso psicanalista due bei giovani trentenni, lui affetto da cleptomania e scrittore eccentrico e sin troppo neo-surrealista di favole difficili da destinare al pubblico per cui sono state concepite; lei invece, sensibile e vulnerabile, è soggetta a svenimenti improvvisi causati dall'emotivita', che le cancella altresi' i ricordi recenti. Assieme i due bei ragazzi impareranno a trovare gli accorgimenti e le ardite ed astute soluzioni per facilitarsi l'esistenza, nonché l'amore e la giusta accattivante complicita'. Carino e a tratti delicato, il film a livello di regia e senz'altro un passo indietro rispetto al precedente riuscito e pungente "Tutti contro tutti", ma ha dalla sua due interpreti perfettamente a loro agio con altrettanti personaggi complessi e bizzarri nelle cui corde entrambi gli attori paiono sentirsi davvero i sintonia.
Per Edoardo Leo in particolare, lanciatissimo quest'anno, è un periodo molto vivace nel quale l'attore riesce a togliersi di dosso, o almeno a non lasciarsi soffocare, dal gradevole ed accattivante aspetto fisico che per altri colleghi coetanei magari anche piu' noti spesso ha rappresentato il punto di lancio, ma pure il limite invalicabile che risulta ancora oggi difficile da scavalcare.
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