Regia di Martin Provost vedi scheda film
Buon film "biografico" sulla scrittrice francese Violette Rupett
Ritratto biografico della scrittrice Violette Rupett,personaggio bizzarro,tormentato e tormentoso,dal carattere a tratti ossessivo e talvolta isterico,afflitta da un'infelicità permanente ,in preda ai suoi demoni interiori,in rotta con il mondo intero,s'innamorava di tutti e da tutti veniva sistematicamente rifiutata.Stabili con Simone de Beauvoir, un proficuo rapporto professionale, grazie a lei cominciò a pubblicare i suoi primi romanzi, in cui, autobiograficamente, riversava la rabbia che aveva verso gli altri e per se stessa.Il rapporto con la moglie di Sartre fu tempestoso,Violette le proponeva i suoi scritti e le concedeva profonda ammirazione sconfinando talvolta in un morboso e delirante amore, in perenne stato di sudditanza psicologica, ma De Beauvoir nicchiava,mantenendosi però sempre in una posizione equivocamente interlocutoria,non la incoraggiava, ma nemmeno la respingeva del tutto.I suoi incontri erano sempre burrascosi, litigava con tutti e perfino con la madre con la quale aveva un rapporto di odio/amore.Sul piano letterario fu però un soggetto enormemente dirompente .Fu una delle prime scrittrici a sfidare la censura, con romanzi in cui la biografia stessa dell'autrice, diventava il focus di una narrazione, in cui si parlava apertamente di aborto, di sesso, di omosessualità femminile.
Scritto e diretto da Martin Provost nel 2013 è sostanzialmente un'opera riuscita.Emmanuelle Devos, sulla quale il film si regge, impersona la protagonista, con grande maestria, forse solo rubando un pò troppo la scena agli altri attori.
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