Regia di David Mackenzie vedi scheda film
Eric, un giovane e violento delinquente (il bravissimo Jack O'Connell) viene trasferito da un carcere minorile ad una prigione per adulti. Qui incontra, tra gli altri, anche suo padre, vecchio ospite del luogo. Fra i due si evidenzia da subito un difficile rapporto, che forse è anche concausa del comportamento anti-sociale di Eric, fatto di difficoltà di comunicazione verbale, narcisismo e antagonismo reciproco. L'uomo nella fase in cui il figlio è appena arrivato in carcere, sente il bisogno di proteggerlo dagli altri detenuti, quando in realtà Eric è convinto di riuscire a fare tutto da solo, e insiste a che egli si mostri rispettoso delle autorità, in modo da scontare la pena in fretta e uscire al più presto. Ma Eric è un impulsivo che usa la testa solo per fare a testate. Quando si decide alla fine, su pressante invito del padre, a entrare in un gruppo di auto-aiuto gestito da uno psicologo che frequenta il carcere volontariamente, e inizia ad aprirsi al dialogo, questo crea nel padre la sensazione che egli ne perda la tutela, spingendolo a esercitare di conseguenza una serie di atti che vorrebbero distruggere l'autonomia del ragazzo...
Ci sarebbe bisogno di molto inchiostro per descrivere tutto quello che il film mostra: una storia complessa, composta da miriadi di relazioni tra il ragazzo e gli altri detenuti, tra i vari componenti del gruppo di terapia e fra di loro e lo psicoterapeuta; oltre a tutte le vicissitudini di un mondo chiuso, come quello carcerario, in cui si stabiliscono (nuovi) strati sociali, organizzazioni piramidali, bande in eterno conflitto e intrecci con le guardie e fra le guardie.
Ma qui il prison-movie non è solo una rappresentazione di contesto. Attraverso una sceneggiatura complessa e difficile, scritta da Jonathan Assen, uno che ha lavorato come terapista volontario in una vera prigione inglese, si disegna un universo relazionale affascinante quanto talora astruso e complesso, al cui apice sta la storia di Eric con suo padre, con le loro enormi difficoltà di parlarsi e confrontarsi.
Con un budget di soli 2 milioni di sterline, è stato prodotto un film che assorbe completamente l'attenzione come sa fare a volte solo la tragedia greca, regalando emozioni potenti che non a caso hanno universalmente creato intorno al film una diffusa atmosfera di acclamazione, che per una volta ha messo d'accordo pubblico e critica.
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