Regia di Pawel Pawlikowski vedi scheda film
Nella Polonia dei primi anni Sessanta, ancora segnata dalle cicatrici della seconda guerra mondiale, la giovane suora di origini ebree Ida (Trzebuchowska) entra in contatto con sua zia Wanda (Kulesza) per ricostruire la vicenda della morte dei suoi genitori durante la guerra. Nel peregrinare di villaggio in villaggio, incontra un giovane musicista jazz (Ogrodnik) che fa vacillare le sue intenzioni di prendere i voti.
Racconto di formazione in chiave di road movie, con un notevolissimo bianco e nero (la fotografia è di Lukasz Zal e di Ryszard Lenczewski) che è l'unica cifra ragguardevole del film, l'opera di Pawel Pawlikowski (Last resort, My summer of love), si perde in un estetismo manierato fine a sé stesso, trascurando gran parte del resto. Dialoghi asfittici, svolgimento narrativo pretestuoso, quasi-colpi di scena (l'incontro col bel jazzista, il suicidio della zia) ma pochissimo, se non nulla, sul piano della sostanza, della ricostruzione del post-travaglio bellico o dell'ambiente del noviziato frequentato dalla giovane protagonista.
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